Un’altra vile aggressione nei confronti di un sanitario si è verificata negli scorsi giorni presso il Pronto Soccorso dell’ospedale di Pescara. Secondo quanto affermato dai media locali e nazionali, la vittima dell’aggressione è un infermiere che aveva da poco cominciato il proprio turno di lavoro. Ormai le aggressioni presso i pronto soccorso di tutta Italia sono all’ordine del giorno, e questo fenomeno molto inquietante è seguito con particolare attenzione dalle forze dell’ordine.
Bisogna ricordare che la sanità italiana, indistintamente da Nord a Sud è in carenza di organico, e lo ha spiegato bene l’infermiere che è stato aggredito a Pescara, che ha raccontato come i bandi vadano ormai deserti e chi comincia il servizio dopo poco tempo decide di licenziarsi. Se all’inizio della pandemia di Covid proprio i sanitari erano presi come esempio e definiti eroi, ora la faccia della medagla sembra essersi completamente ribaltata. L’infermiere aggredito a Pescara è ancora molto provato, ma le sue parole fanno riflettere.
Aggressione shock
Al quotidiano locale Il Pescara l’infermiere aggredito ha raccontato quei terribili momenti. Due giorni prima era stato vittima di un’altra aggressione, questa volta verbale, da parte di una persona che gli aveva detto come si sarebbe ricordato della sua faccia. Mentre racconta tutto questo l’infermiere sorride, cerca di sdrammatizzare.
Non è adirato, provato sì, ma lui stesso ha raccontato che avere a che fare con queste persone sta diventando ormai la “normalità”, una “distorta normalità”. La sera dell’aggressione fisica lui aveva attaccato alle ore 21:00. “Ero flussista quella sera, ovvero il mio compito era quello di controllare i pazienti già triagiati e in attesa di visita per accertare un eventuale peggioramento o miglioramento delle condizioni. Era steso a terra, aveva un’alitosi alcolica e chi si trovava con lui non ce la faceva più: era molesto e stava infastidendo tutti” – così ha raccontato l’infermiere, che ha riportato la rottura del setto nasale.
A questo punto con un suo collega hanno cercato di trasferire il paziente in una camera dove non c’era nessuno, qui poi gli è stato detto che doveva attendere ancora un pochino, per cui ha preso una sedia e ha fatto per scagliarla contro i sanitari. L’uomo è stato bloccato, ma poi ha sferrato un pugno in faccia al sanitario improvvisamente.
“Il pronto soccorso è diventato l’ultimo avamposto della società civile. Chi arriva può avere qualsiasi reazione e ad averla può essere anche la persona da cui non te lo aspetti” – così ha detto poi l’infermiere aggredito a Il Pescara. E secondo quanto si apprende da fonti sanitarie nella mattinata del 7 giugno vi sarebbe stata un’altra aggressione sempre nello stesso nosocomio. Un giovane di 24 anni ha infatti minacciato i sanitari presenti nella struttura del Pronto Soccorso con un coltello, sul posto sono intervenuti i carabinieri: il 24enne è stato denunciato per possesso di arma da taglio.