Impegnata in riassestamenti dirigenziali, ma anche nello sviluppare nuove funzioni e nell’informare a proposito dei suoi strumenti per la privacy, il social Twitter ha dovuto nuovamente confrontarsi con le dichiarazioni dell’aspirante acquirente Elon Musk, sia a proposito di Trump che, ancor più importante, in merito ai suoi dubbi nel portare avanti l’operazione d’acquisto.
Come noto, dopo le critiche sulla libertà di parola sulla piattaforma, Musk ha prima acquistato una quota di partecipazione in Twitter (per altro comunicando il suo investimento superiore al 5% in ritardo rispetto a quanto dovuto, con conseguente risparmio – secondo Il Sole 24 Ore – di 143 milioni di dollari su quanto gli sarebbe venuta a costare l’operazione) e poi – dopo alcune resistenze iniziali – ottenuto il via libera dal CdA del social, a un accordo basato sul versamento di 44 miliardi di dollari, con annesse penali da una parte e dall’altra nel caso la transazione non si dovesse completare. Dopo una serie di ulteriori tweet, in cui il miliardario aveva espresso alcuni suoi desiderata, su funzioni che avrebbero dovuto essere implementate e su come avrebbe cambiato la piattaforma per renderla più profittevole, nelle scorse ore è arrivata la doccia fredda.
Elon Musk ha comunicato di aver sospeso la procedura d’acquisizione del social, facendo riferimento a un report di Reuter, del 2 Maggio, in cui si riportavano alcuni dati inviati alla SEC dalla piattaforma, in cui si sosteneva che una media inferiore al 5% degli account monetizzabili quotidianamente era fatta da account di spam e falsi. In conseguenza di questa situazione, Musk si sarebbe preso una pausa, nell’attesa che vengano validati i dati in questione.
Inutile dire che tali dichiarazioni hanno fatto crollare il valore azionario (sino al -20%) di Twitter nelle contrattazioni che precedevano l’apertura del mercato (le quotazioni di Tesla sono invece salite, dacché gli investitori in tale azienda temono che comprando il social Musk potrebbe distrarsi troppo a livello di impegni ed energie), salvo poi recuperare qualcosina quanto, successivamente, Musk è ricomparso dicendosi ancora impegnato nel procedimento di acquisizione di Twitter.
Al momento, Twitter non ha rilasciato una dichiarazione ufficiale in merito ma, in compenso, una spiegazione di quanto accaduto nelle ultime ore è stata fornita dall’analista finanziaria di Hargreaves Lansdow, Susannah Streeter. secondo cui i dati citati da Musk erano noti da diverso tempo e non recenti, tal che avrebbe dovuto già conoscerli e, quindi, è molto probabile che il tutto si configuri come una strategia per abbassare il prezzo dell’operazione d’acquisto.
Solo poche ore prima della tempesta mediatico-finanziaria in questione, Elon Musk, ancora con un approccio da candidato acquirente convinto, aveva twittato nuovamente sul caso Trump spiegando che, anche se per il 2024 sarebbe meglio un candidato meno divisivo dell’ex presidente, la piattaforma social dell’attuale CEO Agrawal dovrebbe rimuovere il ban permanente, attribuito al politico repubblicano dopo aver sostanzialmente sostenuto l’assalto dei suoi fan al Campidoglio americano. Sempre nel corso dei tweet successivi, l’istrionico miliardario aveva consigliato a Twitter di autenticare tutte le persone reali, procedendo nel contempo a dare maggiore priorità alle loro risposte rispetto a quelle degli utenti non autenticati.