In occasione del Google I/O 2022, l’azienda di Mountain View nota anche ma non solo per il suo celebre motore di ricerca, prima di stuzzicare gli utenti prospettando nuovi orologi e occhiali smart, financo un tablet Pixel, per poi concludere il tutto col lancio del Pixel 6a e degli auricolari Pixel Buds Pro, ha sostanziato anche diverse novità per i suoi servizi e lato software.
In merito a Messaggi, l’app che supporta gli eredi degli SMS noti come RCS, quest’ultima (che già ora propone la crittografia end-to-end nelle chat singole) nei prossimi mesi l’adotterà pure per quelle di gruppo. Nelle prossime settimane arriverà anche il nuovo Google Wallet, il portafoglio digitale che si avvia a ospitare carte d’imbarco, chiavi digitali, pass degli alberghi, ticket, carte fedeltà, e financo patenti e carte d’identità digitali. A beneficio del supporto su Wear OS, si partirà con le carte di pagamento. Proprio in relazione al sistema operativo sviluppato assieme a Samsung, è stato reso noto che nel corso dell’anno anche altre aziende (es. Mobvoi, Fossil, e Montblanc) lo adotteranno sui propri smartwatch mentre, in tema di migliorie, partendo dai Galaxy Watch 4, riceverà il supporto di Assistant, e progressivamente si arricchirà di sempre più app, con Deezer e SoundCloud che si aggiungeranno alle attuali Spotify, KakaoTalk, Line e Adidas. In futuro, anche sugli smartwatch arriverà l’app SOS e, intanto, si procederà con l’estendere il servizio d’allerta dei terremoti in tutti i territori a elevato rischio sismico.
In merito ai tablet, nelle prossime settimane più di 20 app Google saranno ottimizzate per questi dispositivi e, presto, arriveranno con un’interfaccia adeguata anche app di terze parti, tra cui – solo per citarne alcune – Zoom e TikTok. All’insegna della collaborazione multi-dispositivo, Phone Hub permetterà di consultare le conversazioni sui Chromebook, il sistema d’associazione a base Bluetooth “Fast Pair” sarà arricchito dall’interazione con lo standard IoT “Matter“, arriverà il copincolla multi-device (tal da poter ad es. copiare un’immagine su uno smartphone per incollarla nel proprio tablet), e non mancherà l’estensione del mirroring “Cast” a più brand e dispositivi.
Senza date certe per l’implementazione, Google ha reso noto di star lavorando a diverse migliorie per Lens. Multisearch permetterà di integrare la ricerca per immagini e testo, aggiungendo delle info testuali a qualcosa che si è fotografato, magari per ottenere consigli su come curare una particolare pianta che si ha in giardino. Aggiungendo la stringa “near me”, sarà possibile venire a sapere quali negozi nelle vicinanze vendano un dato prodotto: via Scene Exploration, inquadrata una scena, come ad es. uno scaffale, si potranno ottenere informazioni su più prodotti nello stesso tempo.
Google Maps riceverà una bella fetta di migliorie. La funzione che suggerisce il percorso più ecologico, ovvero che fa consumare meno benzina ed emettere meno emissioni, già presente negli USA e Canada, è destinato presto a sbarcare anche in Europa. Partendo da metropoli quali Tokyo (nei cui luoghi più iconici, grazie a un videogame di DOCOMO e Curiosity, sarà possibile combattere dei mostri), Londea, Los Angeles, e New York, combinando le riprese aeree e le immagini di Street View, nascerà la funzione Immersive View che, generati modelli ricchi di dettagli di alcune destinazioni, permetterà di esplorarle con dovizia di particolari, in modo da conoscerne le attrattività, potendo scegliere prima di partire cosa sacrificare. Live View, grazie ad alcune API geospaziali su ARCore, andrà oltre le indicazioni delle direzioni da prendere quando si inquadra la realtà col proprio telefono, visto che in una città potrà direzionarci verso un punto di noleggio delle bici o dei monopattini (es. grazie a Lime) e, in un centro commerciale, al negozio o ristorante cercato.
Google Traslate arriverà a un totale di 133 lingue, arrivando a coprire 24 nuove lingue. Considerando che ogni giorno più di 700 milioni di persone usano Assistant, con lo scopo di renderne l’interazione più naturale, Google ha promesso non solo di addestrarlo a comprendere meglio il linguaggio delle persone, comprese le loro interruzioni, pause, e intercalari, ma anche facendo sì che non sia necessario dover ripetere ogni volta “Hey Google”. A tal proposito, negli USA, agli utenti dei Nest Hub Max basterà avvicinarsi e guardare il proprio smart display perché questi, dalla posizione del corpo e della testa, dai gesti, dallo sguardo e dalla piega delle labbra dell’utente, desuma che quest’ultimo si sta rivolgendo alla lui e si metta in ascolto della domanda che si intende fargli, il cui senso, per privacy, verrà elaborato in locale.
Passando all’hub di servizi per la collaborazione noto come Workspace, Google ha promesso che porterà anche su Documenti, Fogli e Presentazioni di Workspace la protezione anti–phishing di Gmail. Sempre su Gmail sono già arrivate i riepiloghi automatici delle conversazioni su Spaces, Grazie a Live Sharing, sarà possibile consultare e modificare i documenti che gli utenti condividono durante le videocall via Meet: quest’ultima app ha guadagnato anche un sistema di contrasto del riverbero, utile per le stanze chiuse o poco ampie, mentre – via Portrait Light – permetterà di posizionare una fonte di illuminazione digitale, simulata per posizione e intensità, a favore del viso, con le chiamate che, in caso di cattiva connessione, scanrsa luce ambientale, webcam, saranno automaticamente migliorate dall’AI.
Con un focus su sicurezza e privacy, Google ha assicurato che sarà attiva di default l’autenticazione a due fattori, e che – partendo dagli USA in estate – saranno varate le carte di pagamento virtuali a tutela di quelle reali registrate nel proprio account, per non dover inserire manualmente il codice CVV posteriore e sì da tenerne nascosto il numero reale.
Per tutelare meglio i dati personali si punterà sul tool di soluzioni “Protected Computing” (crittografia end-to-end, anonimizzazione dei dati col rumore statistico di randomizzazione e blurring, edge processing per lasciare meno dati in giro) ma anche (nei prossimi mesi) su un sistema facilitato di rimozione delle info personali presenti tra i risultati di ricerca (via 3 puntini accanto ai risultati stessi, e sezione nell’app Google).