In queste ore sta destando ancora un ampio dibattito la vicenda accaduta domenica scorsa 3 aprile a Tuturano, frazione del comune di Brindisi, dove durante una partita di Terza Categoria tra i padroni di casa e la Virtus San Pancrazio un giocatore della locale squadra si è accasciato improvvisamente a terra. In queste ore diversi media locali hanno riportato la notizia che lo sportivo abbia avuto un doppio arresto cardiaco.
Come vi avevano raccontato su questa testata (presente allo stesso evento sportivo), il giocatore che ha avuto il malore, rimanendo privo di sensi a terra, era Gianni Sabella. Il calciatore è stato immediatamente soccorso dal medico sociale del San Pancrazio, dottor Spagnolo, presente in campo, che ha spostato la lingua evitando il soffocamento dello sportivo. Per meglio chiarire i fatti Sabella ha deciso di parlare alla nostra testata, rilasciando alcune dichiarazioni e fornendo una versione dei fatti completamente diversa da quella che hanno riportato i media.
Sabella: “Ho subito un contatto fisico”
Gianni Sabella, 35 anni, ha quindi deciso di parlare alla nostra testata per spiegare come sono andati i fatti e riferire circa le sue condizioni di salute. Come si intuisce dalle sue parole non si è trattato di un malore improvviso, ma causato appunto da un contatto fisico con un avversario, un episodio che può avvenire normalmente su un terreno di gioco. Ecco l’intervista al giocatore.
Ciao Gianni, innanzitutto come stai?
Sto bene anche se un pò confuso psicologicamente riguardo all’accaduto di domenica dove è stata in gioco la mia vita.
Ci puoi spiegare cosa è successo nel dettaglio domenica scorsa al campo? In queste ore si è parlato di un doppio arresto cardiaco.
Voglio precisare e smentire che non c’è stato nessun doppio infarto ma in una azione ho subito un contatto fisico con l’avversario, ovvero il suo gomito ha urtato la mia testa all’altezza della tempia sinistra. Ho avuto quindi una sorta di black out e poi ho perso conoscenza cadendo a terra, sbattendo la testa sul terreno di gioco. Da lì ho avuto la prima convulsione durata pochi minuti, e subito dopo un’altra ancora, la più lunga e la più seria, dove non riuscivo a respirare perché la lingua era andata indietro, quindi c’era un principio di soffocamento, che è una cosa ben diversa dall’avere due infarti, come ho letto in queste ore.
Chi ti ha soccorso?
Il primo mio soccorritore è stato il medico Nino Spagnolo, attuale medico sociale della Virtus San Pancrazio che grazie alla sua esperienza e professionalità è riuscito a praticare tutte le manovre di rianimazione previste dal protocollo, salvandomi, di fatto, la vita. Colgo quindi l’occasione di ringraziarlo pubblicamente nonostante sia già andato personalmente il giorno dopo a trovarlo. Sarò grato al dottor Spagnolo per tutta la vita.
Cosa ti hanno detto i medici in ospedale, quale è stata la diagnosi definitiva?
Diagnosi definitiva: tutto negativo. Mi hanno effettuato un prelievo del sangue, elettrocardiogramma e infine la tac dove tutti i valori erano negativi. Sono stato poi dimesso in buone condizioni.
Cosa ti ha detto il medico che ti ha soccorso?
l dottore mi ha detto di stare in assoluto riposo e di stare tranquillo. Mi è stato consigliato comunque di fare ulteriori accertamenti per essere più tranquillo e tenermi sotto controllo.
Cosa farai adesso?
Dopo tutto ciò penso che la risposta sia scontata. Ci vorrà un po’ di tempo per metabolizzare il tutto e solo quando sarà passato questo delicato periodo vedrò come organizzarmi.
Gianni, infine, ringrazia la nostra testata per l’opportunità concessa, in quanto così facendo ha smentito personalmente le voci riguardo ai due presunti arresti cardiaci di cui si è parlato. Vorrei ringraziare i due mister della ASD Leone Soccer, Davide Leone e Francesco Paciullo unitamente ai miei compagni di squadra e all’intera popolazione tuturanese che mi è vicino in questo delicato momento e a tutta la mia famiglia.