Cane travolto volontariamente da un SUV, l’automobilista riceve il massimo della pena

Come riportato da alcuni quotidiani, è stata fatta finalmente giustizia sul cane Biondo, morto nella giornata del 5 giugno 2019 dopo essere stato investito da un SUV.

Cane travolto volontariamente da un SUV, l’automobilista riceve il massimo della pena

Come riportato dal “Quotidiano di Puglia“, un 32 enne di Lecce è stato condannato a due anni di reclusione più 10mila di risarcimento da dare a tre associazioni animaliste che si sono costituite parte civile: L’Impronta (avvocato Giordano Bacile di Castiglione), ATA-PC Italia Odv (Alessandro Presicce) e l’Ente Nazionale Protezione Animali (Vincenza Raganato e Claudia Ricci).

La vittima di questa vicenda è il cane Biondo proveniente dal piccolo quartiere di Monteroni, travolto da una Range Rover SUV la notte del 5 giugno 2019. Le immagini ai tempi hanno fatto il giro del web e sin da subito in tantissimi hanno ipotizzato che il cucciolo sia stato ucciso di proposito.

L’uomo alla guida del SUV, una volta rintracciato, era stato rinviato a giudizio per uccisione di animali (il reato previsto dall’art. 544-bis del codice penale), ma dopo quasi tre anni nella giornata di ieri il Tribunale di Lecce l’ha condannato al massimo della pena prevista in questi casi.

La ricostruzione e la sentenza sulla morte del cane Biondo

Sul “Corriere del Mezzogiorno” viene descritto, in maniera più approfondita, l’incidente di quella sera: “Come si evince dai filmati, dopo avere investito la prima volta Biondo, lo schiacciò anche una seconda volta in retromarcia, lasciandolo poi moribondo per terra. Qualche minuto più tardi, dopo avere cambiato l’auto, tornò anche sul posto insieme ad un amico, ma entrambi non fecero nulla per salvare il povero cane, che poi morì vegliato da un altro randagio”.

Dopo la sentenza Claudia Ricci, avvocatessa dell’Enpa, ha rilasciato una breve dichiarazione: “In questa triste e inquietante vicenda è importante sottolineare un aspetto rilevante: investire un animale oltre a configurare l’omissione di soccorso può individuare anche il reato di uccisioni di animali (544 bis). La sentenza di oggi del Tribunale di Lecce traccia un passo fondamentale sulla strada del riconoscimento del valore della vita degli animali”.

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