La morte della 63enne Liliana Resinovich resta un giallo. Non sappiamo ancora cosa sia accaduto alla donna, scomparsa da casa il 14 dicembre 2021 e ritrovata cadavere il 5 gennaio 2022 in un boschetto desolato di un parco dell’ex ospedale psichiatrico, nel quartiere San Giovanni, a Trieste.
Mentre si allunga la lista dei professionisti chiamati a risolvere un rebus intricatissimo, quello della morte di Liliana, proprio ieri, lunedì 21 marzo, sono stati depositati gli esiti degli esami tossicologici approfonditi, disposti dalla Procura di Trieste sul cadavere della donna.
Cosa è emerso dagli esami tossicologici
Dato che le analisi tossicologiche di routine avevano dato esito negativo, i periti hanno effettuato analisi più sofisticate, in modo da rintracciare anche una minima quantità di un centinaio di sostanze. Grazie alle ultime tecnologie, si è rilevata la presenza di sostanze che Lilly aveva assunto durante un pasto, probabilmente a colazione (caffeina, teobromina, uvette), qualche multivitaminico (sostanze appartenenti al complesso della vìt. 86), un’aspirina e una tachipirina, le cui tracce sono state ritrovate solo nelle urine.
Una metodica specifica in LC-MS/MS per la ricerca e la determinazione di particolari sostanze sintetiche (Nuove sostanze psicoattive), la cui tossicità è associata a basse concentrazioni ha, anch’essa, dato esito negativo. In una nota firmata dal procuratore capo Antonio De Nicolo, si legge che, dopo gli esiti degli esami tossicologici approfonditi, il quadro investigativo non è mutato.
I test effettuati, come riporta la nota, sono stati “sia di tipo Ìmmunochimico su sangue e urine, sia di tipo cromatografico in spettrometria di massa tandem per tutte le altre matrici biologiche. Le analisi tossicologiche immunochimiche di screening hanno dato esito negativo”. Al momento, dunque, la morte della triestina resta un giallo e proseguono le indagini affidate alla Squadra Mobile della Questura di Trieste e alle competenti articolazioni scientifiche della Polizia. Allo stato attuale non è stato trovato nessun elemento che possa avvalorare l’ipotesi del suicidio.