Ucraina, colpi di mortaio sui civili in fuga da Irpin: la foto shock del New York Times

Una foto scattata dalla reporter Addario del New York Times mostra una donna e i suoi due figli sono morti durante la fuga dalla città di Irpin, a pochi chilometri da Kiev

Ucraina, colpi di mortaio sui civili in fuga da Irpin: la foto shock del New York Times

A più di 10 giorni dall’inizio delle ostilità tra Russia e Ucraina, nella giornata di domenica sono state diffuse una serie di immagini scioccanti che mostrano il massacro di civili ucraini a Irpin, città ucraina a pochi chilometri da Kiev. L’immagine catturata dalla fotoreporter Lynsey Addario e pubblicata dal New York Times è una delle più impattanti e crude: i corpi insanguinati e senza vita riversi sull’asfalto di una madre, il figlio adolescente e la giovane figlia, uccisi mentre cercavano di fuggire da Irpin. Il padre, ancora vivo ma gravemente ferito, respirava a malapena.

La loro tragica morte è stata causata da una raffica di colpi di mortaio sparati intenzionalmente contro il ponte utilizzato dai civili per fuggire dalla zona al fine di trovare uno spazio sicuro dove stabilirsi e vivere nel mezzo del contesto bellico. Irpin è così diventata una delle città più bombardate e pericolose del Paese, in piena e disperata evacuazione dei cittadini. In altre immagini si possono vedere persone che fuggono con quello che indossavano, trasportando altre persone, animali domestici e pochi oggetti.

Secondo quanto dichiarato dalla Addario il bombardamento sembrava prendere di mira le vie di evacuazione dell’Irpin, “qualcosa di cui le autorità ucraine hanno accusato l’esercito russo dopo che una ferrovia utilizzata per le evacuazioni è stata attaccata“, ignorando il rischio che rappresentava per i residenti. Centinaia di persone si erano radunate sul fiume Irpin in cerca di una via d’uscita dall’orrore.

I colpi di mortaio sono prima atterrati a circa 100 metri dal ponte, poi si sono spostati con una serie di fragorose esplosioni verso un tratto della strada dove le persone stavano fuggendo. Mentre i mortai si avvicinavano alla colonna di civili, la gente correva, trascinando i bambini, cercando di trovare un posto sicuro. Ma non c’era nessun posto dove nascondersi.

In meno di 48 ore, le forze di Putin hanno messo alle strette gli ucraini a Irpin, bombardandoli pesantemente e costringendoli a cercare di raggiungere Kiev a piedi. Mentre centinaia cercavano di scappare, sono caduti in un’imboscata. Dal Cremlino Putin nega la sua colpevolezza e addossa agli ucraini la colpa di aver sabotato i corridoi umanitari.

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