Arina compie 7 anni: compleanno a sorpresa nel campo profughi ucraini in Romania

Compleanno atipico per Arina che ha spento le sue prime 7 candeline nel campo profughi ucraini in Romania. Fuggita dalla guerra, la piccola ha ricevuto un regalo inaspettato: una festa a sorpresa perfettamente riuscita.

Arina compie 7 anni: compleanno a sorpresa nel campo profughi ucraini in Romania

Ieri, 4 marzo, Arina ha compiuto 7 anni ma il suo è stato un compleanno atipico, lontano da quelli che siamo abituati ad organizzare noi, per i nosttri piccoli. Si, perchè Arina è ucraina e non ha pututo spegnere le sue 7 candeline come avrebbe voluto, assieme ai suo amici, tra palloncini, animatori, giochi e tanta musica. 

Arina, che è ucraina, è dovuta scappare da casa e fuggire dal suo paese e oggi è al sicuro in un campo profughi oltre il confine, nella città di Siret, in Romania. 

La festa a sorpresa 

Per non far passare inosservati i suoi 7 anni, gli altri profughi, i volontari e gli addetti al servizio di emergenza, hanno organizzato per Arina una festa di compleanno a sorpresa… una festa commovente dove la piccola, in braccio alla madre, visibilmente in imbarazzo per trovarsi in mezzo a tanta gente sconosciuta, ha soffiato sulle candeline, mentre tutti, intorno a lei, le auguravano buon compleanno con la classica canzoncina “Happy Birthday”.La piccola ha, inoltre, ricevuto dei regali che le hanno donato un po’ di allegria in un momento così delicato. 

La storia di Arina ci fa scendere lacrime di gioia in un momento così drammatico in cui tanti piccoli innocenti stanno cercando di fuggire dall’orrore della guerra con le loro madri, dato che i loro padri e, in generale, gli uomini compresi tra i 18 e i 60 anni, sono costretti a restare in Ucraina a causa della mobilitazione generale. 

.E’ bastata una festa di compleanno improvvisata per strappare un sorriso all’imbarazzatissima Arina che, ore prima, era riuscita a fuggire all’invasione russa e all’orrore della guerra. Basta poco per rallegrare i cuori, già troppo minati, di poveri innocenti che chiedono solo un po di normalità, negata dalle bombe, dai missili, dalla distruzione e dalla morte sotto i loro occhi. Va sottolineato che le loro vite quotidiane sono state stravolte all’improvviso, con lo scoppio della guerra e che quei gesti che per noi sono normali, come fare una carezza al nostro cagnolino, correre al parco, festeggiare con gli amichetti, chissà quando avranno il piacere di rifarli. 

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