Durante questa notte i russi hanno bombardato la centrale nucleare di Zaporizhzhia, una delle più grandi di tutta l’Unione Europea, che si trova nella località di Enerhodar, vicino alle rive del fiume Dnepr. Le immagini sono apparse immediatamente su Telegram, ma nel giro di pochi minuti sono state diffuse su Facebook e Twitter.
Dmytro Kuleba, diplomatico e politico ucraino, dal 4 marzo 2020 Ministro degli Esteri dell’Ucraina, ha confermato questo attacco manifestando tutta la propria preoccupazione: “L’esercito russo sta sparando da tutte le parti sulla centrale nucleare di Zaporizhzhia, la più grande centrale nucleare d’Europa. È già scoppiato un incendio. Se esplode, sarà 10 volte più grande di Chernobyl! I russi devono IMMEDIATAMENTE cessare il fuoco, consentire ai vigili del fuoco e stabilire una zona di sicurezza”.
Dalle primissime informazioni al momento non sembrano esserci rischi di tenuta del reattore, che comunque devono essere raffredati il prima possibile. Infatti, se a causa dell’attacco aggressivo russo dovessero andare fuori servizio i generatori elettrici, allora i rischi potrebbero essere enormi.
Come riportato da “La Repubblica” un funzionario ucraino, intercettato brevemente dall’agenzia di stampa Associated Press, ha affermato che alla centrale di Zaporizhzhia sono stati rilevati alti livelli di radiazioni. Tra l’altro i russi stanno facendo di tutto pur di bloccare gli aiuti, siccome i vigili del fuoco non riescono a raggiungere le fiamme della centrale nucleare.
La notizia viene confermata anche dal sito della BBC: “L’Agenzia internazionale per l’energia atomica (AIEA) ha dichiarato di essere in contatto con le autorità ucraine in merito ai rapporti sui bombardamenti alla centrale nucleare di Zaporizhzhia. Andriy Tuz ha detto che l’impianto è sotto attacco diretto dai bombardamenti russi e che i vigili del fuoco non sono in grado di avvicinarsi all’incendio scoppiato. Ha aggiunto che il reattore in fiamme era in fase di ristrutturazione e non è attualmente operativo, ma contiene combustibile nucleare“. Come riportato da “Nexta”, sempre Andrey Tuz ci tiene ad affermare che non vi è alcuna minaccia di diffusione delle radiazioni.