Esiste un dolore più atroce, per una madre, del dover sopravvivere alla morte di un figlio? Ritengo proprio di no e la storia dell’ucraina Lyuba, una donna che da anni vive nel nostro Paese, facendo la badante e inviando i suoi soldi in Ucraina, riassume la disperazione di una mamma che ha appena saputo quel che mai si sarebbe voluta sentir dire.
Ieri peri il suo figlio più giovane,Dimitri, sarebbe dovuto essere un giorno di festa, in quanto avrebbe dovuto festeggiare il suo compleanno ma Dimitri è stato ucciso a Kiev.
L’accaduto
Sarsina, comune in provincia di Forlì-Cesena, si è riunito, in una sorta di abbraccio virtuale, attorno al dolore di Lyuba che, nelle scorse ore, mentre camminava in paese, ha ricevuto la telefonata più atroce di tutta la sua vita: quella in cui le comunicavano che il 36enne Dimitri, che lei chiamava affettuosamente Dima, era stato ucciso in guerra, colpito dritto al cuore, lasciando orfana una figlia di pochi mesi.
Tutti conoscono Lyuba, in zona, perchè per anni si è presa cura degli anziani dell’Appennino Romagnolo e tutti, oggi, sono sconvolti dal sapere che Dimitri sia stato ucciso da un cecchino mentre, disperatamente, tentava di sottrarsi ai bombardamenti messi in atto dai Russi sulla fabbrica in cui lavorava.
Quando Lyuba ha ricevuto la drammatica notizia ha accusato un malore in piazza ed è stata aiutata dai presenti e poi dai soccorritori del 118. Ora tutti promettono che non la lasceranno sola: “Non la lasceremo mai sola, tutta la comunità le si stringe intorno”, dice il sindaco Enrico Cangini. Sul balcone del Comune, dall’inizio dell’invasione russa in Ucraina, sventola la bandiera azzurra e giallo in segno di solidarietà e vicinanza per tutti i cittadini ucraini. Dimitri se n’è andato così, con un colpo dritto al cuore che non gli ha lasciato scampo. Era stato proprio lui, per non far preoccupare la madre, a dirle che andava al lavoro scortato, in bicicletta e che non c’era pericolo.