Nelle scorse ore, come comunicato dal vice responsabile dei programmatori di Google, Dave Burke, è diventata ufficiale la prima developer preview di Android 13, codename tiramisu, inizialmente a disposizione per i telefoni Pixel (dal 4 al 6 Pro), con la release finale attesa per fine estate.
Una delle prime novità emerse riguarda il fatto che i colori adattivi, dipendenti dal tema scelto dall’utente secondo i principi del Material You, potranno coinvolgere non solo le app di sistema, ma anche quelle di terze parti, in modo da conferire alla Homescreen un aspetto più coerente e uniforme, dettato dalle medesime sfumature cromatiche. Qualcosa di simile, in termini di shader che permettono ad Android di applicare overscroll, sfocature ed effetti vari, si otterrà anche col supporto ai RunTimeShader programmabili, con la conseguenza che detti effetti si potranno riversare su tutte le applicazioni. Grazie a una nuova libreria API sarà poi più facile per i programmatori, in termini di minor codice da scrivere e di compatibilità su diversi dispositivi, far sì che le loro applicazioni adottino una lingua diversa rispetto a quella di sistema. Con Android 13, inoltre, si entra nell’era delle app totalmente scalabili, nel senso del miglior supporto verso gli schermi grandi, ad esempio dei dispositivi pieghevoli, sulla falsa riga di quanto già fatto con Android 12L.
Restando nel campo del miglioramento dell’esperienza utente, come noto Android mette a disposizione, nella tendina delle notifiche, varie e pratiche tile, per svolgere alcune funzioni senza dover lasciare l’app in cui ci si trova. Ciò sarà più semplice con Android 13 che permetterà all’app di mostrare le proprie “tile” personalizzate, che potranno essere aggiunte in modo più semplice, passando per una finestra di sistema. La sillabazione, che rende la user interfaccia più adattiva e agevola la lettura del testo a capo, è stata migliorata prestazionalmente del 200% tal da poterla applicare alle TextView senza impattare troppo sul rendering.
Con Android 12, Google ha reso più sicuro il sistema di condivisione dei media impostando a livello di sistema un selettore di file multimediali che, però, aveva accesso a tutta la Galleria: per tutelare meglio la privacy, Android 13, grazie alla API Photo Picker, farà sì che si possa accedere solo a determinati contenuti della galleria. Stante l’importanza della novità, la stessa sarà concessa anche ai device a partire da Android 11, mediante l’aggiornamento del modulo MediaProvider, che sarà reso possibile passando per il Play Store. Ciò lascia intendere che, portando avanti le innovazioni del Project Mainline, sarà possibile mantenere più facilmente i sistemi sicuri, ma anche più aggiornati con le nuove funzionalità, senza dover attendere l’attivazione dei produttori, con molte novità che verranno distribuite infatti proprio dal Play Store.
Ancora in tema di privacy, ma con uno sguardo alla ricerca di device wireless nelle vicinanze, le app che avranno necessità di cercare e collegarsi a questi ultimi non avranno più il bisogno di accedere ai permessi di localizzazione, e quindi ai dati del GPS dell’utente.