Trieste, Paola travolta e uccisa da un’auto che procedeva contromano: doveva sposarsi a marzo

Terribile incidente stradale nella serata di sabato 5 febbraio sulla A4 a Trieste, dove la 56enne Hutu Parasheva, da tutti conosciuta con il nome di Paola, è deceduta dopo essere stata colpita da un'altra auto, il cui conducente è in stato di arresto.

Trieste, Paola travolta e uccisa da un’auto che procedeva contromano: doveva sposarsi a marzo

Un terribile incidente stradale ha strappato ai suoi cari la 56enne Hutu Parasheva, da tutti conosciuta con il nome di Paola. La donna, originaria della Romania, si trovava in Italia ormai da diversi anni e lavorava alla De Longhi di Treviso. Lo scorso 5 febbraio la signora stava andando a trovare il suo compagno, quando all’improvviso, mentre percorreva la A4 a bordo della sua Renault Clio è stata travolta da un’altra auto condotta dal 49enne Ales Gomolj.

L’impatto tra i due veicoli è stato tremendo. Sul posto sono intervenuti immediatamente i soccorsi con le ambulanza del 118: per Paola purtroppo non vi è stato nulla da fare, in quanto erano troppo gravi le ferite riportate durante l’impatto. Il conducente dell’altro veicolo è stato portato in ospedale per le cure del caso. Al momento l’uomo si trova piantonato in ospedale dalle forze dell’ordine in quanto accusato di omicidio stradale: quando uscirà andrà in carcere. 

Paola doveva sposarsi a marzo

Da quanto si apprende la donna doveva sposarsi il 19 marzo, giorno di San Giuseppe. Il compagno in queste ore ha rilasciato una intervista al Corriere della Sera, in cui si dice disperato per la morte della sua compagna. Lei lo andava a trovare ogni weekend per trascorrere del tempo insieme a lui. 

“Con la Sla che mi ha colpito più o meno due anni fa, era diventata il mio punto di riferimento, la persona che mi aiutava a fare le cose che per una persona sono assolutamente normali ma che per me, invece, rappresentano una montagna da scalare: lavarmi il viso alla mattina, pulire la caffettiera, tenere ferma la tazza del latte, vestirmi” – così ha detto Sergio Cottoloni, compagno di Paola. 

Nella giornata di ieri 9 febbraio il gip della Procura di Trieste, Marco Casavecchia, ha sciolto la riserva stabilendo che il 49enne dovrà restare in carcere in quanto c’è il pericolo della reiterazione del reato. L’uomo sarà sottoposto anche ad esami pschiatrici e i suoi avvocati difensori vorrebbero presentare ricorso contro la decisione della Procura. I legali dell’uomo vorrebbero che trascoresse la sua pena non in carcere ma in una struttura sanitaria.

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