Avviato l’importante test per la funzione “Articoli”, che dovrebbe permettere di superare il vincolo dei 280 caratteri tipico degli attuali cinguettii, Twitter, che ha anche messo a disposizione di tutta l’utenza la funzione per gli avvisi una tantum sui contenuti multimediali sensibili, si è cimentato in un’altra novità dal carattere “ecumenico”, che entra in una più matura fase di sperimentazione.
La novità in quota Twitter di questa coda di settimana riguarda il test della funzione chiamata “downvote“, che permette di votare in negativo i tweet, iniziato nel 2021 lato web, per lo più negli USA, attraverso il coinvolgimento degli utenti, che in alcuni casi vedevano l’apparizione di pulsanti con le frecce, rivolte verso l’alto e verso il basso mentre, in altri casi, per confrontare quale dei due design fosse più funzionale, venivano proposti i pulsanti col pollice in alto o il pollice verso.
Secondo i dati emersi nella prima fase di questo test, gli utenti tendevano a votare in negativo per lo più i post che ritenevano poco rilevanti ai fini della discussione rappresentata dal thread, o quelli che giudicavano offensivi. Soprattutto, questo il parere dell’azienda, il test in questione ha “rivelato che il downvoting è il modo più utilizzato dalle persone per segnalare i contenuti che non vogliono vedere“.
Di conseguenza, la piattaforma del canarino azzurro, convinta che il downvote “migliori la qualità delle conversazioni su Twitter“, ha deciso di estendere globalmente il test, anche al di fuori degli Stati Uniti, coinvolgendo anche gli utenti delle piattaforme mobili, cioè in possesso di dispositivi Android e iOS based che, di conseguenza, sotto alcuni post, inizieranno a vedere, tra l’icona del cuore (con annessa animazione ad ogni conferimento) e quella del “condividi” (con altri utenti via messaggio diretto, via copia link, app esterne o salvataggio nei segnalibri), una freccia rivolta verso il basso, che si colorerà di arancione a conferimento avvenuto.
In occasione di questo test globale, Twitter ha ricordato che i voti negativi non saranno accompagnati da un conteggio pubblico (scelta adottata anche da YouTube) e che non arriverà alcuna notifica del downvote ai follower del votante o al votato: nello specifico, il downvoting servirà semplicemente ad aiutare l’algoritmo dell’azienda che suggerisce i post più rilevanti, quelli “che le persone vogliono vedere su questa piattaforma“.