Giornata della Memoria: la Chiesa Cattolica salvò migliaia di ebrei dai campi di sterminio

Le testimonianza dell'epoca rivelarono come le autorità ecclesiastiche misero a disposizione degli ebrei centinaia di istituti religiosi per sottrarli dalla Gestapo

Giornata della Memoria: la Chiesa Cattolica salvò migliaia di ebrei dai campi di sterminio

Nel giorno della memoria della Shoah si dimentica spesso di citare l’aiuto che la Chiesa Cattolica offrì agli ebrei salvandoli dalla furia nazista. In quei giorni di caccia all’uomo e di rastrellamenti mirati a sterminare un intero popolo dalla faccia della Terra, furono centinaia i conventi, le parrocchie e le case appartenenti a ordini religiosi che offrirono riparo a migliaia di ebrei, evitando che finissero nella mani della Gestapo.

È impossibile quantificare il numero totale degli ebrei nascosti e salvati dalla Chiesa Cattolica. Numeri non ce ne sono perché la documentazione, necessaria al conteggio, fu taciuta per evitare che i nazisti tracciassero la mappa dei luoghi di culto ecclestistici che ebbero il coraggio di sottrarre le loro principali vittime dai campi di sterminio.

Ecco perché la ricerca storica si basa principalmente sulle testimonianze orali, dalle quali emerge lo sforzo che le istituzioni cattoliche fecero per nascondere gli ebrei attraverso case religiose, monasteri di clausura, siti cristiani. Dalle opere di solidarietà non si sottrasse nemmeno il Vaticano che, oltre ad autorizzare l’uso degli istituti religiosi come luoghi di rifugio, inviò viveri e medicinali agli ebrei ospitati. L’accoglienza spesso avveniva secondo modalità diverse: dall’accoglienza di intere famiglie a quella di soli uomini o donne o bambini.

Spesso, per camuffarsi tra i cattolici, agli ebrei fu consigliato di recitare preghiere cristiane. Anche se le testimonianze attestarono un pieno rispetto da parte di suore e sacerdoti verso il credo dei loro ospiti. Quei mesi di convinvenza furono l’occasione per uno scambio umano e culturale tra cattolici ed ebrei, con quest’ultimi visti dai tedeschi come razza inferiore.

Una convinzione smentita da suor Grazia Loparco, che ai nazisti pronunciò poche ma lapidarie parole: “Qui non ci sono ebrei. Ci sono solo figli di Dio e anche voi siete figli di Dio”, disse la suora agli ufficiali SS che nel novembre 1943 a Firenze erano a caccia degli ebrei nella casa delle Pie operaie di San Giuseppe. Così la fondatrice, madre Maria Agnese Tribbioli, salvò i fratelli Cesare e Vittorio, di 2 e 5 anni, e la mamma Marcella, moglie del rabbino Simone Sacerdoti, riparato nel Convitto ecclesiastico fiorentino.

Nei libri di storia si parla solo delle sofferenze patire dagli ebrei e non si trovano quasi mai parole sui cattolici che salvarono migliaia di giudei dalle barbarie tedesche, a volte pagando con la vita il proprio coraggio. Come don Antonio Gaspari, che nascose gli ebrei nel suo convento prima di essere scoperto e arrestato. “Aiutava gli ebrei”, fu l’accusa scritta nel campo di Dachau, nel quale il sacerdote fu internato e ucciso.

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