Stuprarono e umiliarono un ragazza nella notte di Capodanno: “Tr**a, non vali nulla”. Arrestati

Insulti, vessazioni e minacce: dopo aver stuprato la minore nella notte di Capodanno 2021, gli aggressori l’hanno insultata, mentre lei era stato di semi incoscienza.

Stuprarono e umiliarono un ragazza nella notte di Capodanno: “Tr**a, non vali nulla”. Arrestati

Nella notte di Capodanno del 2021, a Roma, una ragazza di 16 anni fu stuprata durante una festa in una villetta nella zona Torresina, vicino Primavalle. Oggi, dopo più di un anno, sono tre i ragazzi arrestati per quella violenza sessuale. I nomi non sono stati rivelati, perché gli aggressori sono minorenni, quindi non menzionabili pubblicamente. 

Dalle indagini e dalle intercettazioni degli inquirenti spuntano dei particolari inediti di quella notte. Già perché allo stupro fecero seguito anche insulti e umiliazione ai danni della vittima. “Sei una zo**ola, una tr**a, non vali un ca**o”, queste le vessazioni psicologiche che il branco proferì verso la giovane, come se fosse stata lei la causa della violenza subita. Un modus operandi tipico degli stupratori.

Quella sera doveva essere una normale serata passata allegramente per festeggiare l’inizio del nuovo anno. Invece si trasformò in un incubo per la sedicenne. Distesa su divano e incapace di reagire, a causa del suo stato di incoscienza, la giovane fu violentata più volte dal branco. Quando prese coscienza di quanto era successo, la mattina seguente, si recò all’ospedale, ricoperta di sangue e di lividi per tutto il corpo.

Le vessazioni, però non finirono lì. La ragazza fu contattata più volte dal branco a causa della denuncia che lei aveva sporto dai carabinieri. Cercarono di farla sentire in colpa, le dissero che lei era consenziente e, come se non bastasse, minacciarono i suoi genitori, avvertendo che se la figlia avesse parlato, loro avrebbero detto che era una spacciatrice di cocaina. Un vero e proprio ricatto messo in atto dopo la violenza sessuale.

La ragazza però non si lasciò intimorire e raccontò tutto ai carabinieri. A distanza di un anno, i tre sono stati arrestati con l’accusa di violenza sessuale, ricatto e minaccia di morte, perché uno dei ragazzi arrestati, dopo aver saputo della denuncia, avrebbe detto agli amici, sempre telefonicamente: “Giuro che io pio sta pu**ana de me*da e je sparo in faccia”. A chiusura di una bravata che potrà costare caro ai tre.

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