La pandemia provocata dal Sars-CoV-2 continua a non dare pace al mondo intero. In Italia in queste ultime settimane si sta assistendo ad un repentino aumento dei contagi, che ormai supera ogni giorno le 100.000 unità. Si tratta di una situazione preoccupante, legata anche al diffondersi dellla variante Omicron. Sebbene questa variante, secondo gli esperti, pare dare una malattia meno grave, la sua grande capacità di infettare gli organismi umani raddoppierà il peso sulle strutture ospedaliere.
In queste ore la Fondazione Gimbe ha effettuato il suo consueto monitoraggio indipendente, dal quale emerge una situazione tutt’altro che rosea, con alcune regioni che già dalla prossima settimana rischiano di passare in zona arancione e alcune, entro fine mese, potrebbero raggiungere addirittura la zona rossa, che vuol dire in pratica lockdown totale sia per vaccinati che non vaccinati. Qualcosa che bisogna assolutamente evitare ad ogni costo.
Picco ancora lontano
Quello che preoccupata è che con questi numeri in costante crescita non si capisce ancora entro quale data sarà raggiunto il picco dei contagi. Da quel momento in poi la curva dovrebbe cominciare a stabilizzarsi per poi calare pian piano fino a numeri sempre più accettabili. Ma fino ad allora la strada appare tutta in salita.
Basti pensare che nella settimana appena trascorsa si sono registrati 1.207.689 nuovi casi Covid e 1.514 decessi. Secondo Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe, l’elevata copertura vaccinale che ha il nostro Paese sta permettendo ai servizi ospedalieri di reggere quests quarta ondata.
“Tuttavia, l’enorme quantità di nuovi casi in continua crescita sta progressivamente saturando gli ospedali sia perché incontra una popolazione suscettibile troppo numerosa sia, in misura minore, per i fenomeni di escape immunitario della variante Omicron” – così informa Cartebellotta, il quale precisa che ci sono 2,2 milioni di bambini dai 0-4 anni che non sono vaccinabili, 8,6 milioni di persone non vaccinate e oltre 15 milioni in attesa della terza dose. Inoltre per quanto riguarda le vaccinazioni con prima dose, è vero che in questi giorni stanno aumentando, ma se ne contano di più nella fascia 5-11 anni con 267.412 dosi somministrate in più rispetto alla scorsa settimana. Per gli ultracinquantenni soggetti adesso all’obbligo i numeri non sono saliti di tantissimo, visto che si contano fino ad ora 73.690 prime dosi somministrate.