Un teppista è entrato in azione la notte della Vigilia di Natale a Taurisano, paese del Basso Salento, in provincia di Lecce. Secondo quanto riferisce la stampa locale, un 35enne del posto, Pasquale Pennetta, già noto alle forze dell’ordine per precedenti simili, mentre i cittadini erano impegnati nel consueto cenone di Natale ha preso una bici e si è recato nella piazza centrale del paese. Qui, utilizzando alcuni abiti vecchi, ha impregnato l’albero di Natale con del liquido infiammabile e gli ha dato fuoco.
Le fiamme sono divampate in breve tempo avvolgendo tutta l’installazione, costruita con pedane e cassette in legno. Dell’albero non ne è rimasto più nulla, così come fanno vedere chiaramente le immaggini diffuse dai colleghi della testata giornalistica Lecce Prima. Non contento del misfatto commesso, l’uomo è poi tornato sul posto per sincerarsi che l’albero avesse preso completamente fuoco. Sul posto, in piazza Castello, sono intervenuti i Vigili del Fuoco di Ugento che hanno provveduto a spegnere le fiamme.
Arrestato
Nel frattempo in piazza sono arrivati anche gli agenti della Polizia di Stato del locale commissariato, che hanno proceduto ad effettuare i rilievi del caso e visionare i filmati ripresi dalle telecamere di videosorveglianza installate nella zona. Grazie alle riprese degli occhi elettronici è stato possibile dare un volto e un nome al responsabile.
Pennetta è stato raggiunto presso il suo domicilio attorno alle 5:00 del mattino. Alla vista dei poliziotti ha tentato di darsi alla fuga a bordo della bicicletta, ma è stato tempestivamente fermato. Dopo le formalità di rito il 35enne è stato arrestato in regime di domiciliari su disposizione del magistrato di turno presso la Procura della Repubblica di Lecce.
Il 35enne alcuni mesi fa aveva danneggiato la statua raffigurante Padre Pio situata nei pressi del cimitero di Taurisano. L’uomo ieri sera è stato incastrato anche grazie alle testimonianze di alcuni cittadini che lo hanno visto armeggiare vicino l’albero, la conferma che si trattase di lui è poi arrivata dalle telecamere di videosorveglianza.