Il Governatore della Bce Mario Draghi, dopo aver partecipato all’assemblea della Fmi e del G20, ha tenuto a ribadire: “La ripresa globale è stata più debole delle attese”. Al summit hanno partecipato anche alcuni Ministri delle Finanze e Governatori delle banche centrali e anche il presidente della Bundesbank Jens Weidmann ha affermato che l’economia tedesca “si sta indubbiamente indebolendo“.
Ovviamente i dati peggiori riguardano anche l’Italia e il Ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan dice: “La crescita è più bassa di quanto ci si aspettasse qualche mese fa. Le ragioni sono diverse e spesso non del tutto chiare. Inoltre, la politica economica deve mettere in campo tutti gli strumenti di cui dispone e quelle strutturali, che ultimamente hanno preso uno spazio centrale. C’è una crescita piuttosto contenuta e a volte non c’è nemmeno nei Paesi della zona euro e la ricetta di cui si è discusso è l’impatto delle riforme“.
Padoan aggiunge inoltre che gli investimenti sono calati negli ultimi anni e la crescita è stata rivista verso il basso. Ci sono, secondo lui, alcune leve che servono a stimolare gli investimenti, come agevolare l’accesso al credito, dare impulso agli investimenti pubblici e dare positività al paese. Padoan ha anche evidenziato durante il vertice come si sia portata l’attenzione sulla necessità delle riforme strutturali dell’Italia, e come la riforma del lavoro sia stata apprezzata e considerata un momento di cambiamento del Paese.
La finanziaria 2015 prevede un “serio taglio delle tasse, che verrà coperto con una spending review che l’esecutivo quantifica in più che a doppia cifra”, pari a oltre 10 miliardi di euro. Il Ministro Barroso ha invocato la riduzione delle tasse e denunciato il livello troppo alto in Italia rispetto agli altri Paesi. A breve partirà il taglio del costo del lavoro che sarà attuato o attraverso l’Irap o attraverso i contributi sociali a carico delle imprese, e nella stessa direzione sono anche le proposte di Maurizio Lupi, che prevedono sia la proroga dell’ecobonus al 65% che quella del bonus su ristrutturazioni e mobili al 50%. Il Ministro dice che sul Tfr ci sono tante ipotesi ma nessuna definitiva e si spera che le prospettive di una risoluzione siano vicine. Il via libera del Senato sembra accelerare le riforme in maniera evidente.