Non si torna alla normalità. Il Governo italiano è intenzionato a proseguire sulla strada del rigore per quanto riguarda la lotta alla pandemia Covid-19, che ormai mostra numeri in risalita in tutta Europa. A spaventare è anche l’arrivo della variante Omicron, che sempre più velocemente si sta diffondendo nel Vecchio Continente. Lo stato di emergenza non è più possibile rinnovarlo automaticamente dal prossimo 31 gennaio 2022, quando appunto scadranno i due anni, tempo limite della durata dello stato emergenziale. Dopo di ciò per una proroga serve un passaggio in Parlamento.
La misura comunque troverebbe la maggior parte dell’Esecutivo d’accordo, in primis il ministro della Salute, Roberto Speranza, da sempre un sostenitore del rigore nella lotta alla pandemia. La prima dichiarazione di stato di emergenza per la pandemia venne fatta dall’ex Premier Giuseppe Conte il 31 gennaio del 2020. In quel caso il provvedimento durava 12 mesi, il quale poi poteva essere rinnovato per la durata di altri 12 mesi. Tramite appositi dpcm ciò è stato possibile, almeno fino ad ora.
Una emergenza non finita
Purtroppo i numeri non fanno stare tranquilli, e il nostro Paese, essendo stato uno dei primi ad essere colpito dalla pandemia, vuole proseguire sulla linea della massima prudenza. Per un altro trimestre quindi rimarranno le regole attuali, con l’Italia che dovrebbe adottare ancora il sistema dei colori per dividere le varie fasce di rischio e prevedere restrizioni più severe solo lì dove è necessario.
Lo stato di emergenza, in sostanza, consentirà ancora al Governo di intervenire con regole ad hoc per contrastare la pandemia, questo sempre nel rispetto della Costituzione. Secondo quanto si apprende il provvedimento dovrebbe prevedere di spostare la struttura commissariale sotto la Protezione civile.
Sarà così affidato al Generale Figliuolo un ruolo, il quale a breve dovrebbe passare a capo del Comando operativo interforze. Dall’inizio della pandemia sono state effettuate 87 ordinanze e grazie ai provvedimenti di emergenza è stato possibile istituire il Comitato Tecnico Scientifico, organo che consiglia il Governo sulle misure da adottare per contrastare la pandemia.