Il Green Pass sarà revocato temporaneamente alle persone che risulteranno positive al Covid-19. Il Governo sta lavorando ad un nuovo Dpcm, dopo che nelle scorse ore è stato segnalato il caso di un giovane che, positivo al Covid, da Milano si è recato a Torino per andare a trovare la sua fidanzata. Il ragazzo, consapevole di aver contratto il virus, non ha comunque incontrato difficoltà nel prendere i mezzi pubblici o ad entrare nell’hotel, anche perchè la certificazione risultava valida.
Quando la struttura ricettiva, come da prassi, ha inviato i documenti alla Questura torinese, si è scoperto che quel giovane era in realtà un soggetto posto a quarantena e per lui è scatta una sanzione amministrativa più la denuncia. Tutto questo sarebbe stato causato proprio da un difetto del Green Pass, il quale resta valido anche se si è positivi al Covid-19. Il Garante della Privacy ha dichiarato di aver segnalato già negli scorsi mesi allo stesso ministero della Salute questo difetto circa l’aggiornamento del pass vaccinale.
Situazione pericolosa
A breve però non dovrebbe essere più così, in quanto l’Esecutivo sta appunto lavorando a risolvere il problema. Sarà infatti creato un apposito database delle persone positive al Covid-19 e che possiedono il pass vaccinale, e tramite lo stesso database si arriverà quindi ad identificare i soggetti positivi.
Da quel momento il pass vaccinale non sarà più valido fino all’avvenuta guarigione del soggetto, quando il semaforo del pass vaccinale tornerà nuovamente verde fino alla data di scadenza prevista. “Con riferimento alle notizie riguardanti l’annunciata revoca del green pass alle persone che, già in possesso delle certificazioni verdi, risultino in seguito positive, il Garante per la protezione dei dati personali ricorda di aver segnalato più volte, nei mesi scorsi, al Ministero della salute i profili critici derivanti da un mancato aggiornamento del certificato verde” – così fa sapere il Garante della Privacy in una nota diffusa anche dall’agenza Ansa.
La bozza di modifica del Dpcm del 17 giugno 2021 è pervenuta già al Garante della Privacy, il quale adesso dovrebbe dare il suo ok a stretto giro. Si tratta di un’operazione fondamentale per la sicurezza dei cittadini, sia delle persone vaccinate che non vaccinate. La guardia contro il virus deve restare altissima.