Il vaccino non vogliono farlo, il tampone nemmeno, ma puntano a entrare nei luoghi interdetti a chi non ha il certificato verde. Si tratta dei furbetti del Green Pass, quelli che pensano di farla franca, fingendosi vaccinati, mettendo in atto diverse strategie per poter entrare dove non dovrebbero.
Un 36enne originario della Moldavia, salito a bordo della metropolitana di Roma con il Green Pass di un’altra persona, è finito nei guai. Gli agenti della Polizia di Stato, infatti, lo hanno denunciato per sostituzione di persona, falsa attestazione e truffa .
L’accaduto
Il 36enne aveva preso la metropolitana ed è stato fermato dai poliziotti per un controllo. L’uomo, alla richiesta della certificazione verde, avrebbe esibito un Green Pass digitale risultato valido. Peccato che quel Green Pass non fosse il suo! Quando il display degli agenti ha confermato la regolarità della certificazione verde, l’uomo ha mostrato un’espressione sorpresa, quasi come se non credesse di essersela “scampata” ma questa reazione non ha convinto i poliziotti che hanno effettuato ulteriori accertamenti.
Da questi ultimi è emerso che, in realtà, quella certificazione verde, apparteneva ad un’altra persona. Il 36enne, ormai scoperto, ha confessato che il Green Pass non era il suo e di averlo preso da alcuni conoscenti, che gliel’avevano prestato ma, avendo violato le norme, è stato denunciato. L’uomo non era vaccinato e non aveva neanche fatto il tampone prima di salire sul mezzo pubblico.
Ma i furbetti del Green Pass se ne inventano di tutti i colori!In Sardegna, a un passo da Porto Cervo, ad esempio, sono stati individuati alcuni ragazzi che si passavano il telefonino con un Green Pass per entrare a un evento in spiaggia, mostrando un certificato in regola. Peccato che non fosse il proprio. E poi ci sono i falsi…Green Pass falsi, venduti su 32 canali Telegram, ad un prezzo compreso tra i 150 e i 500 euro. Ma la Polizia postale ha scoperto e denunciato i truffatori. Ora rischiano la reclusione da 1 a 5 anni e la multa da 309 a 1.549 euro, come prevede l’articolo 640 del Codice penale.