La blogger cinese Zhang Zhan rischia di morire in carcere a Shangai. Si tratta della donna che negli scorsi mesi è stata arrestata dalle autorità cinesi con l’accusa di aver provocato disordini nell’ordine pubblico e condannata a 4 anni di reclusione. Questa è una pena che in Cina viene inflitta ad attivisti e dissidenti. La donna, durante il primo periodo della pandemia, ha raccontato quanto accadeva a Wuhan e denunciato gli arresti di giornalisti indipendenti che cercavano di indagare sulle cause di quanto stava succedendo.
Zhan ha denunciato anche le pressioni esercitate dalle autorità nei confronti delle famiglie in cui vi erano pazienti affetti da Covid-19. Nel febbraio del 2020 era arrivata a Wuhan con il chiaro intento di raccogliere notizie sul posto. Lei ha 38 anni ed è un ex avvocato: al momento si trova in agonia in quanto ha eseguito uno sciopero della fame, circostanza che l’ha portata a pesare 40 chili. Secondo la famiglia potrebbe anche non sopravvivere all’inverno.
L’appello di Amnesty International
Amnesty International ha chiesto il rilascio immediato di Zhang per potere ricevere il trattamento medico di cui ha bisogno. Secondo quanto riferiscono i media internazionali, la famiglia avrebbe chiesto di incontrarla già nelle scorse settimane, ma secondo fonti anonime dalle autorità di Shangai non sarebbe arrivata nessuna risposta.
“Il perseguimento del governo cinese nei confronti di Zhang Zhan, semplicemente perché ha cercato di scoprire cosa stava accadendo a Wuhan in mezzo all’enorme segretezza del governo sulla pandemia, è un vergognoso attacco ai diritti umani” – così ha scritto Amnesty International sul sito ufficiale.
Il 31 luglio 2021 la blogger è stata ricoverata in ospedale a causa di una grave malnutrizione. Tuttavia, è stata riportata in prigione dove ha continuato a praticare uno sciopero della fame parziale nonostante il grave rischio per la sua salute, che continua a peggiorare a un ritmo drammatico.