La storia di Francesca Tilio: come sconfiggere il tumore al seno con la fotografia e una parrucca rosa

L'artista Francesca Tilio, diventata fotografa dopo aver scoperto di avere un tumore al seno, oggi è madre di Dora, 9anni e ha scelto di raccontare la sua storia, dalla malattia sino alla guarigione.

La storia di Francesca Tilio: come sconfiggere il tumore al seno con la fotografia e una parrucca rosa

Quella che sto per raccontarvi è la storia di Francesca Tilio, fotografa e performer che, da quando ha dato vita al Pink Project, il progetto a sostegno della campagna nastro rosa della LILT (Lega Italiana Lotta ai Tumori) sa che ad ottobre, mese dedicato alla prevenzione, le sue foto appaiono qua e là.

Francesca è nata il 5 aprile 1975 e a 31 anni ha scoperto di avere un cancro al seno. Viene operata d’urgenza, la chemio le fa cadere tutti i capelli, così le regalano una parrucca rosa, la indossa e si piace. Da quel momento inizia a scattarsi fotografie con indosso la parrucca e il vestito rosa di sua madre; il primo ricordo della sua vita. In tante foto la indossa con lei, piccolissima, in braccio.

Francesca si racconta

Quando Francesca ha iniziato a scattare foto, non immaginava, di certo, quello che sarebbe accaduTo poi, passando dalla stampa attraverso un crowdfunding, al sodalizio con la LILT, sino alle mostre itineranti, attraverso un progetto che gira l’Italia e arriva all’estero, attirando milioni di donne che partecipano alle mostre, indossando il caschetto rosa.

Contro ogni previsione medica, Francesca è diventata mamma di Dora, una bimba che oggi ha 9 anni, fiera di sua madre, al punto da partecipare ad ogni convegno o iniziativa contro il tumore al seno. Francesca non si sente una guerriera ma una che ha affrontato la malattia con ciò che aveva, con i suoi strumenti, la sua personalità. C’è chi affronta il tumore piangendo, dice, e chi parlando. Qualcuno ha crolli psicologici dopo essere guarito, per cui “siamo tutti guerrieri e nessuno è guerriero”. 

Le foto di questa artista colpiscono per la composizione, la cura dei dettagli e una certa femminilità, un pò pop, un pò retrò e in nessuno degli autoritratti Francesca sorride. Tutto è curato alla perfezione dalle mani, ai piedi, alla luce, sino alla location ma il viso è reale, come la malattia che l’ha portata alla fotografia. Tramite Fanpage Francesca ha lanciato un appello: vorrebbe regalare le sue opere agli ospedali, italiani o stranieri, in modo che donne che stanno attraversando quello che ha attraversato lei, sappiano che si può uscirne.

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