Continua a destare sconcerto all’interno dell’opinione quello accaduto sabato 9 ottobre a Roma, dove alcuni manifestanti No Green Pass, neo fascisti e No Vax hanno assaltato e devastato la sede della Cgil. Per quei fatti, che hanno causato anche un acceso dibattito politico, la destra, i particolare l’onorevole Giorgia Meloni, leader di Fratelli D’Italia, aveva dichiarato in Aula durante una interrogazione al Ministro Luciana Lamorgese di come l’attacco alla sede del sindacato nazionale fosse stato in un certo senso “volutamente permesso”.
La Meloni aveva usato parole forti, affermando che l’episodio accaduto ci riporta alla “strategia della tensione”, ricordando così anni bui per il nostro Paese. Ma le cose non stanno proprio così. A dimostrarlo è una nota interna della Digos depositata presso la Questura e riportata anche dal quotidiano Repubblica, depositata poche ore dopo i fatti. In sostanza ci sarebbero stati degli errori da parte della Polizia. La nota mette in risalto diversi punti critici.
Gli errori e l’assalto alla Cgil
L’annotazione della Digos spiega chiaramente che “verso le 17.30, attesa l’insistente richiesta dei numerosissimi manifestanti attestati in piazza del Popolo, viene loro permesso di effettuare un percorso dinamico verso la sede della Cgil”. Tutto comincia da qui. In questo modo le forze dell’ordine sperano di poter alleggerire la pressione verso Palazzo Chigi, un altro dei luoghi dove i manifestanti volevano dirigersi, sperando anche di isolare Forza Nuova.
Il leader romano di Forza Nuova, poi, avrebbe rassicurato che il corteo sarebbe terminato incontrando un dirigente della stessa Cgil. Ed è questo forse l’errore che poi causa il disastro. A questo punto i manifestanti muovono da Piazza del Popolo imboccando viale Washington. Qui le forza dell’ordine, si legge nella nota, effettuano “uno sbarramento di mezzi della polizia per non causare il blocco del traffico veicolare”, ma forse non avevano considerato che i manifestanti fossero molti e che c’erano molte vie di fuga “attraverso le quali possano aggirare lo sbarramento”.
Cosa che puntualmente accade poco dopo. I manifestanti si dividono e obbligano le forze dell’ordine a fare altrettanto, per cui a quel punto la frangia più estrema composta anche dai leader di Forza Nuova riesce a raggiungere la sede nazionale della Cgil. Nei pressi dell’edificio erano presenti dei blindati della Polizia, i quali erano sistemati però sulle ali dell’edificio. Tale circostanza avrebbe creato una sorta di “corridoio” verso l’ingresso della Cgil. Sarebbe stato qui che il cordone delle forze dell’ordine avrebbe ceduto. Le conseguenze di quanto avvenuto poi sono note a tutti.