Ha ucciso un anziano investendolo pochi mesi fa e adesso, dopo una condanna a pochi mesi è di nuovo in libertà. Non ci sta la famiglia che ha organizzato un sit in davanti al Palazzo di Giustizia di Napoli per gridare la propria protesta.
“La verità grida ancora il tuo nome. La vita di un padre di famiglia vale un anno e sei mesi?”. È questa la scritta sullo striscione che la famiglia sventolava durante la propria protesta. Lo scorso 12 febbraio, infatti, Aldo Nigro, dipendente della quarta Municipalità, è stato investito ed ucciso in Via D’Aulisio da un militare italo-americano di 31 anni.
L’uomo a brodo del suo scooter stava facendo inversione dove non era consentito ed ha investito l’uomo uccidendolo. Un incidente avvenuto appena 8 mesi fa e ieri nella ventottesima sezione del Tribunale si è svolta l’udienza preliminare del processo durante la quale sono arrivate delle brutte notizie per la famiglia di Aldo Nigro.
“L’imputato ha avuto, su richiesta del suo avvocato, il patteggiamento della pena. Un anno e sei mesi con pena sospesa e un anno e otto mesi per la sospensione della patente. Vale a dire che ad agosto potrà tornare alla guida e, fatto più grave, che ore è un uomo libre, mentre mio padre è stato strappato ai suoi affetti. Dov’è la giustizia?” grida a gran voce la figlia dell’anziano ucciso soltanto qualche mese fa.
Una sentenza che ha deluso tantissimo i familiari dell’anziano che speravano invece in una condanna esemplare che desse giustizia alla loro perdita. Purtroppo, però, così non è stato ed i familiari hanno deciso di fare sentire tutta la propria indignazione.
Ancora una volta una sentenza che fa discutere e che richiama alla memoria altre sentenze di questo tipo nelle quali i familiari delle vittime non riconoscono giustizia e chiedono,invece, pene giuste in base alle conseguenze dei gesti degli imputati.