Maddalena Urbani, morta per overdose a 21 anni: è caccia al terzo uomo

Maddalena Urbani, figlia del medico che scoprì la Sars, è morta per overdose. Ora ci sarebbe un terzo uomo responsabile del suo decesso. Si tratterebbe di uno spacciatore.

Maddalena Urbani, morta per overdose a 21 anni: è caccia al terzo uomo

Maddalena Urbani, 21 anni, figlia del medico che scoprì la Sars, Carlo Urbani, è morta per overdose. Attorno al giallo che ruota attorno al suo decesso, spunta un uomo, non ancora identificato.

Si tratterebbe dello spacciatore che la ragazza ha incontrato in zona San Giovanni prima di recarsi nell’abitazione dove viveva Rajab Abdulaziz, siriano, finito ai domiciliari per la morte della ragazza che è stata trovata senza vita lo scorso 27 marzo nell’appartamento in zona Cassia, nel quadrante nord della Capitale.

L’accaduto

Il Tribunale del Riesame, nel frattempo, ha respinto la richiesta di scarcerazione avanzata dal legale del siriano, che resta confinato ai domiciliari in attesa della chiusura delle indagini e della pronuncia del giudice. Il 57enne è ritenuto il presunto responsabile dell’omicidio volontario di Maddalena, in quanto non avrebbe fatto nulla per salvarla quando è entrata in overdose, senza che nessuno, quindi, la soccorresse o chiamasse l’ambulanza. Nei suoi confronti è caduta l’accusa di spaccio.

Maddalena da Perugia era arrivata a Roma, assieme all’amica Kaoula El Haouzi, anche lei oggi indagata per non aver allertato i soccorsi quando la vittima ha iniziato a sentirsi male. Giunte a Roma, le due hanno incontrato questa terza persona che avrebbe fornito loro della sostanza stupefacente, per poi raggiungere il 57enne nella casa di Vibo Mariano.

Maddalena è stata trovata morta nella camera da letto, il giorno prima del 18esimo anniversario della scomparsa del padre. Dall’effettuazione dell’autopsia è emerso che la ragazza è morta per un cocktail di metadone, cocaina e benzodiazepine. “Mister X”, un uomo soprannominato “la zia” ma la cui identità è ignota, ha svolto un ruolo centrale nella vicenda perché è la persona che ha fornito a Maddalena la droga killer.

Durante l’incontro lo sconosciuto, oltre alla droga, ha dato a Maddalena “una busta di pane con dentro non solo pane”. A mettere in contatto Mister X e la vittima è stato “lo zio”, nomignolo affettuoso dato dalla ragazza al Rajab. La morte, avvenuta intorno alle 12,30 del giorno dopo, è giunta al termine di un calvario durato tutta la notte. Tragedia, che avrebbe potuto essere evitata, secondo il pm Pietro Pollidori, se Rajab, difeso dall’avvocato Andrea Palmiero, avesse chiamato il 118.

 

Continua a leggere su Fidelity News