A dicembre Ada Rotini aveva già denunciato l’ex marito per maltrattamenti in famiglia. I carabinieri, dopo l’ennesima lite tra i due, erano intervenuti e lei aveva confessato loro il suo tormento.
La Rotini, 46 anni, madre di due figli, aveva lasciato il compagno violento ed era stata accolta da una comunità protetta da cui aveva scelto di andare via per trasferirsi a Noto. Ma l’inchiesta a carico di Filippo Asero non ha avuto alcuno sviluppo e nella giornata di ieri il 48enne ha ucciso l’ex con 30 coltellate.
L’omicidio
Ada Rotini si trovava a Bronte per assistere, da badante, un anziano. Proprio quel giorno aveva appuntamento con il 48enne per l’udienza di separazione consensuale. Asero non aveva mai accettato la fine della loro relazione ed era ossessionato da lei, nonostante ormai fossero separati da tempo.Una prova di questo emerge dai 3 profili falsi che l’omicida aveva sui social network.
Ada viveva per i suoi figli, rimasti con lei a casa, dopo l’allontanamento del marito. La donna, sul suo profilo Facebook, pubblicava continuamente foto con i due minori, senza menzionare il marito che fino a qualche giorno fa continuava a postare foto di coppia, scrivendo “Ti amo” di continuo. Le telecamere di sorveglianza di Bronte hanno ripreso le ultime ore di vita di Ada Rotini. La donna si trovava lì per fare la badante ad un anziano quando è stata raggiunta per strada dall’Asero che ha cercato di convincerla dal desistere dal divorzio e poi l’ha aggredita.
L’anziano ha cercato di difendere Ada, ferendosi il braccio in più punti, così come un’altra vicina di casa, corsa in difesa della vittima dopo aver sentito le sue urla La donna racconta di essere andata in strada dopo aver ascoltato quelle urla, credendo si trattasse di una bambina ma, giunta sul posto, si è trovata di fronte la terribile scena dell’accoltellamento e uccisione della povera Ada.