Maria Teresa Ceracchi, un’anziana signora di 82 anni, ha ricevuto una missiva da parte del Servizio Sanitario regionale dell’Emilia Romagna, con la specifica richiesta del pagamento del ticket per una prestazione avvenuta cinque anni prima. Non ricordando cosa avesse fatto così tanto tempo prima, la donna ha inizialmente pensato che ci fosse stato un errore.
Ma non è così. L’efficiente – forse troppo – servizio sanitario dell’Emilia Romagna aveva ragione. Cercando di ricostruire i principali avvenimenti che accaddero alla donna cinque ann fa, si è venuti a capo della questione. L’anziana signora ebbe un malore al Pronto Soccorso quando apprese della morte del marito.
In seguito a quel malore, dovuto con tutta evidenza dal forte dolore per la dipartita del marito, alla donna furono prestate tutte le cure del caso. Se la donna aveva ampiamente dimenticato l’episodio, il servizio sanitario regionale no. Nella lettera recapita all’anziana 82enne per posta si legge: “Dagli atti di questa azienda non risulta ancora pagato il ticket per gli accessi al P.S. per le quali è dovuta la cifra di euro 25“.
Raggiunto da Huffpost.it, il figlio della protagonista di questa curiosa quanto grottesca vicenda, Fabio Luppino, ha ricostruito i fatti accaduti quel giorno. I genitori erano partiti da Roma direzione Cattolica per passare qualche giorno di vacanza. Pasquale, il padre, aveva avuto dei problemi di salute, quindi, prima di partire, si era sottoposto ad un controllo generale.
Esito positivo. La coppia poteva quindi andare in vacanza serenamente. Poco prima dell’arrivo in albergo, Pasquale però incomincò ad accusare dei dolori al collo e sudare freddo. La donna decide quindi di chiamare i soccorsi. L’anziano viene trasportato in ambulanza a Rimini. Nonostante gli sforzi dei medici, il marito della signora Ceracchi muore per la rottura della aorta adodminale.
Qualcuno ha comunicato alla moglie la terribile notizia. La donna ha avuto uno svenimento per lo shock. Alla signora furono prestate delle cure e fu segnata come codice bianco. Oggi il figlio si domanda legittimamente come sia stato possibile attribuire un codice bianco ad una donna che aveva ricevuto una notizia così distruttiva?
“Il tempo lenisce le ferite, ma la burocrazia, prima o poi, presenta il suo conto” ha detto Luppino. La madre del ragazzo ovviamente ha pagato senza batter ciglio, ma l’amarezza è tanta.