Roma, 37enne con tre tumori muore dopo la richiesta di suicidio assistito

Una donna di 37 anni, con tre tumori, chiede di porre fine alla sua vita e al dolore, facendo ricorso al suicidio assistito, ma purtroppo le viene negato.

Roma, 37enne con tre tumori muore dopo la richiesta di suicidio assistito

Lottare con un tumore on è mai semplice, dal momentoche subentrano tantissimi fattori, complicazioni. Si tratta di un percorso difficile di cui spesso non si riesce a vedere la fine, proprio come è succcesso a una donna di 37 anni di origini foggiane, ma residente a Roma che ha lottato con diversi tumori, non riuscendo a combattere la sua battaglia. Ecco la sua storia e il bisogno di chiedere l’aiuto del suicidio assistito

Le è stato diagnosticato un tumore al sistema neuroendcrino, al fegato e al pancreas, ma considerando le sue condizioni e il fisico debilitato, la donna cercava un modo per mettere fine alle sue sofferenze. La donna voleva infatti ricorrere al suicidio assistito, ma purtroppo i tempi si sono allungati ed è morta il 5 giugno scorso senza che il suo desiderio fosse stato esaudito. 

La storia di questa donna, raccontata anche in un video appello, è stata resa nota dall’Associazione Luca Coscioni che da sempre si batte per l’eutanasia con un referendum adatto. La donna aveva espresso il desiderio di morire accanto ai suoi cari, infatti il suo desiderio era il seguente: “Ho vissuto una vita da persona libera. Vorrei essere libera di morire nel migliore dei modi”.

Oltre a rivolgersi all’Associazione Coscioni, ha anche chiesto all’Asl della capitale se ci fossero le condizioni per riuscire a ricevere il suicidio assisto, ma le è stata negata questa possibilità. A quel punto, la donna, il cui nome è Daniela, ha deciso di rivolgersi al Tribunale di Roma con la sentenza fissata al 22 giugno. 

Le condizioni di Daniela sono peggiorate arrivando alla morte il 5 giugno. I responsabili dell’Associazione Coscioni, Filomena Gallo e Marco Cappato, hanno commentato in questo modo quanto successo:  “È inaccettabile che chi è nelle condizioni di Daniela sia costretta a un simile calvario. I malati non possono aspettare i tempi della burocrazia”. A loro dire, bisogna indire un referendum per rendere legale l’eutanasia in Italia. 

Si ha bisogno di 500 mila firme entro il 30 settembre per il referendum con i tavoli già allestiti in città quali Milano e Roma.

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