Brindisi, mangiano tonno fresco: famiglia finisce intossicata in ospedale

Protagonista della sfortunata vicenda una famiglia della provincia di Brindisi originaria di Pezze di Greco, piccola frazione del comune di Fasano. La famiglia ha accusato immediatamente problemi respiratoria ed è andata in ospedale.

Brindisi, mangiano tonno fresco: famiglia finisce intossicata in ospedale

Brutta disavventura per una famiglia della provincia di Brindisi, originaria di Pezze di Greco (frazione di Fasano), che negli scorsi giorni è dovuta ricorrere alle cure dell’ospedale Antonio Perrino sito nel comune capoluogo dopo aver consumato del tonno fresco. Secondo quanto riferiscono i media locali, la famiglia aveva acquistato il tonno presso una pescheria di Savelletri, località costiera a pochissimi chilometri dalla stessa Pezze di Greco. Dalle analisi è emerso che il pescato era stato trattato con nitrati, molto pericolosi se entrano in contatto con le mucose gastriche dello stomaco. 

I sanitari del Perrino, dai sintomi manifestati dai pazienti, hanno capito che questi ultimi fossero stati colti da una intossicazione alimentare. Immediatamente il tonno è stato analizzato. A rimanere intossicati sono stati anche due bambini, figli della coppia che aveva acquistato il cibo presso la pescheria. I genitori sono stati ricoverati presso il reparto di Medicina Interna mentre i bimbi in Pediatria. Dopo 48 ore di osservazione, sabato pomeriggio la famiglia è stata dimessa.

I consigli dell’Asl di Brindisi

Gli esperti dell’Asl si sono subito attivati per ricostruire la filiera del prodotto acquistato, scoprendo che il tonno provenisse dalla Spagna e che già negli scorsi giorni era stato diramato un allarme nazionale circa questo prodotto potenzialmente pericoloso. L’allarme era partito proprio dall’Italia, precisamente dalla Toscana. 

“Abbiamo sequestrato solo una parte lanciamo un appello a tutti coloro che hanno acquistato tonno negli ultimi giorni perchè potrebbe trattarsi della stessa partita” – così ha dichiarato Adriano Rotunno, direttore del Servizio Igiene degli Alimenti della Asl di Brindisi. Da quanto appurato dalle autorità il prodotto non era al massimo della genuinità.

Proprio per questo era stato trattato con il nitrato per stabilizzare il suo colore. Le iniezioni dei conservanti molto probabilmente avevano una quantità di nitrato superiore a quello consentito. Una volta a contatto con lo stomaco dei pazienti la sostanza ha fatto effetto, e la famiglia ha accusato i problemi respiratori. 

Continua a leggere su Fidelity News