Potrebbero cambiare le cose riguardo al caso che in queste ore sta facendo parlare tutta Italia. Infatti, nella giornata di domenica 9 maggio, una ragazza di 23 anni, Virginia, questo il suo nome, si è sottoposta al vaccino anti Covid in quanto tirocinante in psicologia all’Asl Toscana nord ovest. La ragazza, in un hub vaccinale di Massa, ha ricevuto il siero prodotto da Pfizer-BioNTech, ma durante la fase di somministrazione l’infermiera che iniettava la dose ha commesso un errore.
Per cause ancora tutte in corso di accertamento, la sanitaria ha iniettato l’equivalente di 4 dosi di vaccino. A tal proposito dobbiamo specificare che una fiala del vaccino Pfizer contiene l’equivalente di 6 dosi. Secondo il racconto di Virginia l’infermiera si è accorta subito dell’errore e la 23enne è stata tempestivamente avvisata di quanto accaduto. La giovane è stata ricoverata e tenuta sotto osservazione. Nonostante nelle scorse ore abbia bevuto 7 litri d’acqua, la ragazza continua ad essere fortemente disidratata. Inizialmente la 23enne aveva dichiarato che non sarebbe successo nulla, e che non avrebbe aderito alle vie legali. Ma in un’intervista al quotidiano Il Tirreno, la madre della ragazza ha fatto presente che adesso la famiglia potrebbe chiedere anche un risarcimento danni.
Effetti collaterali fastidiosi
Gli effetti collaterali provocati dalla somministrazione delle 4 dosi di Pfizer sono molto fastidiosi per la giovane. In queste ore ha continuato a bere moltissima acqua, ma le cose non sono cambiate. La madre nel frattempo ha avuto modo di conoscere il dottor Fabrizio Pregliasco in una trasmissione radiofonica.
La donna si è messa in contatto con il virologo e direttore dell’Irccs Galeazzi di Milano, Pregliasco appunto, proponendo proprio a lui di curare sua figlia. Il professionista ha acconsentito, prescrivendo alla 23enne delle specifiche analisi da effettuare subito. Sarà lui stesso a recarsi in Toscana nei prossimi giorni .“Il dottor Pregliasco mi ha consigliato di non sottovalutare il sovradosaggio a cui mia figlia è stata esposta , perché non possiamo sapere a che rischi va incontro il suo sistema immunitario” – così afferma la madre di Virginia.
I sanitari hanno informato che sia la 23enne, che gli infermieri presenti al momento della somministrazione del vaccino, si sono molto spaventati quando hanno capito che cosa fosse successo. Per Tommaso Bellandi, responsabile della sicurezza del paziente della Asl, “si è trattato di un errore umano, dovuto al grande stress che i nostri sanitari stanno affrontando in questi mesi. Non doveva succedere, ma quando si lavora tanto purtroppo capita. L’infermiera non ha inserito la soluzione fisiologica nel flaconcino che contiene sei dosi di principio attivo Pfizer. Ha dimenticato questo passaggio e quindi quando è andata ad aspirare il contenuto per una iniezione ha in realtà aspirato tutto il principio attivo” – così spiega il professionista.