Riaperture, Crisanti avverte: "Realistico prevedere una nuova ondata a fine maggio"

Andrea Crisanti, professore ordinario di Microbiologia dell'Università di Padova, guarda con molta preoccupazione il piano delle riaperture che potrebbe nascondere un allarmante rischio.

Riaperture, Crisanti avverte: "Realistico prevedere una nuova ondata a fine maggio"

Mentre la politica discute con grande enfasi sulla possibilità di rallentare o eliminare il coprifuoco, gli scienziati sono fortemente concentrati ad analizzare l’andamento del covid-19 e, non tutti, sembrano essere favorevoli alle modalità, all’operatività e ai tempi che caratterizzano il piano riaperture.

Tra le opinioni più caute spicca quella di Massimo Galli, responsabile di malattie infettive dell’ospedale Sacco di Milano, che nel programma “Agorà”  in onda su Rai 3 ha affermato: “Ci sono situazioni che rimangono preoccupanti, soprattutto alla luce del numero delle diagnosi degli ultimi giorni. Non siamo ancora fuori dai guai, siamo in una situazione che meriterebbe ancora attenzione”.

Una più decisiva presa di posizione è quella di Andrea Crisanti, professore ordinario di Microbiologia all`Università di Padova, che intervistato da “La Stampa” ha espresso tutta la sua preoccupazione spostando l’attenzione su una possibile nuova ondata a fine maggio. Contrariamente a chi sostiene che la curva dei contagi non ha subito nessuna variazione rilevante nonostante le riaperture, il dottore ha offerto una differente interpretazione dei dati e della difficile dinamica del covid.

L’autorevole professore, con molta chiarezza, raccomanda di vivere questo periodo di riapertura con estrema responsabilità senza dimenticare che la curva dei contagi potrebbe momentaneamente nascondere importanti problemi che, invisibili in questa prima delicata fase, potrebbe produrre delle conseguenze secondarie altamente pericolose: “La dinamica del virus è complessa. Da una parte ci sono le restrizioni dei mesi scorsi, che per altre due o tre settimane modereranno la curva, ma dall`altra arrivano i nuovi contagi dovuti alle riaperture, agli aperitivi, alle visite agli amici e alle scuole, i cui risultati rimarranno invisibili per qualche tempo ed esploderanno a fine maggio. Il periodo di latenza illuderà che tutto stia filando liscio, ma sarà solo un effetto ottico”.

A complicare la situazione sono i frequenti e ingestibili assembramenti che, in numerose città del Paese, stanno mettendo in crisi tutti i sacrifici affrontati fino adesso, mirati a fronteggiare al meglio la pandemia e a tornare alla tanto desiderata normalità. Attualmente, tutta l’Italia è in zona gialla, tranne alcune regioni che rimangono collocate ancora in zona arancione come Sicilia, Sardegna e Valle d’Aosta. Purtroppo, nel corso delle settimane, non si escludono variazioni di colore che potrebbero portare alcune regioni in zona arancione o, peggio ancora, in zona rossa. 

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