Il The Guardian, il famoso quotidiano britannico, compie duecento anni; dichiaratosi apertamente progressista, ebbe origine il 5 maggio 1821 per volere del mercante di cotone, John Edward Taylor, che voleva creare un giornale di informazione, che promuovesse la classe media liberale. Nacque a Manchester, a Market Street, al centro città.
Non era un quotidiano di informazione nazionale dapprima, infatti si chiamava The Manchester Guardian e riguardava solo tematiche legate alla città di Manchester, come sparizioni di cani o gli orfani che vivevano in città, costava circa 7 pence e all’epoca la tassazione era molto alta. Charles Prestwich Scott, uno dei primi direttori, lo portò a diventare a tiratura nazionale ed internazionale, e di tendenza a sinistra, e ne divenne proprietario.
È stato donato ad una fondazione, Scott Trust, che se ne occupa ancora oggi. Nel tempo spostò la sua sede nella city, a Londra, divenendo uno dei giornali più letti e, non avendo concorrenza, Alan Rusbridger, direttore del giornale fra il 1995 e il 2015. lo ha portato a diventare uno dei più importanti quotidiani in Europa, il più letto e venduto.
Per sbaragliare la concorrenza di Times e Telegraph, più apertamente di destra, il direttore adottò la strategia di assumere rampanti giovani, più digitalizzati, e dargli una veste da giornale come il New York Times, attento a tutto ciò che avviene all’estero, ed è presente sul web come uno dei siti più cliccati nel mondo.
Si è battuto anche a favore della rimanenza, del Regno Unito, nell’Unione Europea, prendendo una grossa fetta di pubblico e produce molti podcast, inoltre non è a pagamento ed il sito è fruibile da tutto il pubblico gratuitamente. Oggi il direttore del The Guardian è una donna, Katherine Viner, che nel 2015 è divenuta la prima donna a guidare una così importante testata giornalistica.