Caso Denise Pipitone, i magistrati di Marsala tornano ad indagare: depistaggi ed errori

Si torna ad indagare sul caso di Denise Pipitone, dopo alcune rivelazioni fatte dall'ex pm che indagò sul caso e altri fatti emersi in questi ultimi tempi.

Caso Denise Pipitone, i magistrati di Marsala tornano ad indagare: depistaggi ed errori

Si torna ad indagare su uno dei coldcase che ha tenuto da anni ormai gli italiani con il fiato sospeso, ovvero quello della scomparsa di Denise Pipitone. La bambina sparì da Mazara del Vallo l’1 settembre del 2004, da davanti casa in un momento di disattenzione della nonna a cui era stata affidata temporaneamente mentre la madre Piera era al lavoro. 

Nelle scorse settimane si erano verificati nuovi colpi di scena sul caso. A cominciare dalla segnalazione che era arrivata dalla Russia, dove una ragazza di nome Olesya, si era presentata in tv alla ricerca della sua mamma. Alcuni tratti del viso della giovane erano compatibili con quelli della piccola e di mamma Piera, per questo l’Italia intera ha sperato che Olesya fosse la nostra Denise. 

‘Nostra’ perché ormai Denise Pipitone è la figlia di tutti noi. Il presunto ritrovamento della ragazza da parte della trasmissione russa ha riaperto nuovamente i fari su una vicenda che era forse passata in sordina da anni. Ospite di un programma tv, la dottoressa Angioni, ex pm della Procura di Marsala oggi passata a quella di Sassari, ha rivelato una serie di circostanze anomale. 

Tra i sospetti del magistrato che indagò ai tempi sul caso Pipitone, anche quelli relativi al fatto che alcuni indagati sapessero di avere i telefoni intercettati, così come la fuga di notizie che si verificò in quel periodo. Ora i magistrati vogliono vederci chiaro e capire se ai tempi ci furono depistaggi ed errori da chi ha seguito le inchieste. 

Per il sequestro della bambina fu accusata Jessica Pulizzi, figlia di Pietro Pulizzi, padre naturale della piccola Denise. La principale accusata della scomparsa di Denise Pipitone è stata assolta dalla Cassazione qualche anno fa. Le indagini probabilmente si sono indirizzate verso la persona sbagliata: questa è la convinzione anche dei tanti che hanno seguito da 13 anni questa drammatica vicenda che ha scritto una della pagini più tristi della nostra Italia.

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