Una devastante esplosione ha sventrato l’ospedale Covid “Ibn al Jatib” di Baghdad, capitale dell’Iraq. Secondo quanto riferiscono i media internazionali, ad esplodere sarebbe stata una bombola d’ossigeno.
Le prime indiscrezioni parlavano di 23 morti, ma in queste ore il bilancio si è aggravato, toccando la cifra di 82 decessi accertati. Ventotto dei pazienti deceduti erano ricoverati in terapia intensiva. Sarebbero almeno 100 i feriti. L’esplosione è avvenuta nella notte del 25 aprile. Secondo i funzionari della Protezione Civile irachena le fiamme si sono propagate rapidamente all’interno della struttura.
L’ospedale pare non avesse neanche un sistema di protezione antincendio e “i controsoffitti consentivano alle fiamme di propagarsi a prodotti altamente infiammabili”. Una tragedia che ha scosso profondamente l’opinione pubblica irachena, che ha richiesto le dimissioni del Ministro della Salute. Il quotidiano Repubblica riferisce che alcuni testimoni oculari hanno visto alcuni feriti che sarebbero stati trasportati negli ospedali vicini insieme al resto dei malati in cura all’interno della struttura.
Il Premier: “Simile incidente prova di negligenza”
Il Primo Ministro iracheno, Mustafa al Kadhimi, ha fatto sapere che l’incidente accaduto è prova che ci sia stata negligenza all’interno del nosocomio, per cui ha ordinato immediatamente un’indagine interna. Kadhimi ha informato la popolazione che il manager dell’ospedale e i responsabili della sicurezza saranno detenuti fino a quando non saranno identificati “i negligenti che riteniamo responsabili”.
Sono impressionanti le immagini che i giornali di tutto il mondo hanno pubblicato sui loro network. Le foto mostrano l’ospedale completamente sventrato dalla forza d’urto dell’esplosione. Nelle prossime ore si potranno conoscere ulteriori dettagli su quanto accaduto e dovrebbero anche arrivare gli esiti sull’indagine condotta dalle autorità.
Tra l’altro l’Iraq è stato duramente colpito dalla pandemia di Covid-19, che ha messo a dura prova il sistema sanitario, che risente di anni in cui ci sono state sanzioni, guerre e abbandono. Dall’inizio della pandemia nel Paese si contano 1.031.322 infezioni da Sars-CoV-2 e 15.257 morti, almeno questi sono i dati diffusi e aggiornati da parte della John Hopkins University.