Bisogna stare attenti al “liberi tutti” che potrebbe arrivare con le prossime riaperture programmate dal Governo per la settimana che verrà, ovvero dal 26 aprile, quando alcune regioni potranno passare dalla zona arancione a quella gialla. Per questa fascia è prevista l’apertura anche di sera per bar e ristoranti che hanno dei posti a sedere all’aperto: l’orario di apertura è fissato fin massimo alle 22:00, quando scatterà il coprifuoco, misura restrittiva ancora rimasta in vigore. Secondo la Fondazione Gimbe, diretta da Nino Cartabellotta, il progressivo ritorno al giallo potrebbe determinare una risalita dei contagi.
La situazione potrebbe migliorare fino alla metà di maggio, poi da quel momento si potrebbe assistere ad un aumento dei contagi. Secondo la fondazione non sarà comunque possibile ridurre in tempi brevi l’incidenza settimanale dei nuovi casi al di sotto di 50 casi per 100.000 abitanti, soglia quest’ultima ritenuta sufficiente ad eseguire un ottimale tracciamento dei contagi a livello nazionale. “La Fondazione GIMBE al fine di evitare ogni forma di strumentalizzazione politica dei dati e per una corretta informazione della popolazione ribadisce il quadro attuale della pandemia e della campagna vaccinale” – queste sono le parole di Cartabellotta.
Nino Cartabellotta: “Riduzione ricoveri del 18% in 11 giorni”
Le riaperture politiche per la Fondazione Gimbe sarebbero quindi una scelta politica adottata “sul filo del rasoio”. Cartabellotta ha osservato che il Sars-CoV-2 circola ancora in maniera insistente su tutto il territorio nazionale, per cui c’è bisogno di rispettare in maniera severa le regole che sono state imposte dalle autorità locali e nazionali.
“Sul fronte vaccinazioni è realistico mettere in sicurezza over 70 e fragili entro l’inizio dell’estate. Questo avrà un impatto rilevante su ospedalizzazioni e decessi, ma non sulla circolazione del virus che richiede di mantenere tutte le misure individuali, come ribadito dal Presidente Draghi” – questo è l’avviso che Nino Cartabellotta ribadisce all’agenzia Ansa.
Nel frattempo la curva dei ricoveri sembra aver raggiunto il picco lo scorso 6 aprile, e in 11 giorni i ricoveri ora si sono ridotti dell’11%. I numeri assoluti sono comunque ancora elevati e negli ospedali ci sono ancora 24.1000 persone con una soglia di saturazione dei posti letto maggiore del 40%. Numeri che quindi non fanno stare assolutamete tranquilli.