Ragazzini distruggono le tombe del cimitero "per passatempo": 60 mila euro di danni

Sono stati identificati gli autori del raid vandalico avvenuto la notte di Venerdì Santo al cimitero dell'Arcella di Padova, già la prossima settimana il pm Sergio Dini interrogherà un 18enne e i tre minorenni presunti autori degli atti vandalici.

Ragazzini distruggono le tombe del cimitero "per passatempo": 60 mila euro di danni

Sono entrati nel cimitero nottetempo, hanno danneggiato diverse tombe e rotto alcune vetrate delle cappelle. Ammontano a 60.000 euro i danni provocati dal raid vandalico che la notte di Venerdì Santo ha interessato il cimitero dell’Arcella a Padova.

La Procura della Repubblica di Padova continua ad indagare sul caso, e già negli scorsi giorni sono stati identificati i presunti autori del reato, un 18enne di origini romene e tre minorenni. Per loro le accuse sono gravissime, quali danneggiamento aggravato, vilipendio di tombe e violazione di sepolcro. Quest’ultima è una pena che può prevedere anche 5 anni di reclusione. 

Il quadro accusatorio nei confronti degli indagati è anche aggravato dai futili motivi: per gli inquirenti i quattro hanno agito per noia e passatempo. Come precisò un comunicato della Questura nei momenti immediatamente successivi al fatto di cronaca, sembrerebbe esclusa l’ipotesi che i quattro abbiano agito per ritorsione verso il parroco della chiesa di Sant’Antonino. Tale ipotesi prendeva spunto dal fatto che il sacerdote in questo periodo segnato dalla pandemia aveva chiuso i campi da gioco dell’oratorio parrocchiale. Per questo motivo aveva ricevuto sul suo cellulare insulti blasfemi e minacce, i quali sarebbero stati inviati da uno smartphone non identificato. L’accusa, secondo il giornale Leggo, comunque avrebbe contestato tale aggravante al 18enne.

Il pm pronto a interrogare il 18enne

Sarà il pubblico ministero Sergio Dini, titolare delle indagini, a sottoporre ad interrogatorio il 18enne. Il giovane sarà ascoltato già la prossima settimana. Davanti all’Autorità Giudiziaria il ragazzo dovrà chiarire la sua posizione e spiegare perché ha deciso di agire in quella maniera insieme ai tre minorenni, che potrebbero avere anche loro pesanti conseguenze penali dopo il gesto commesso. Di loro si occuperà il Tribunale per i Minorenni di Venezia.

L’episodio ha provocato sgomento in tutta la città di Padova, tanto che il confronto continua serrato anche in Comune. “La Comunità per quanto toccata chiede di mantenere i toni bassi, auspica di ricostruire un dialogo con le famiglie mentre la giustizia farà il suo corso” – queste sono le parole del parroco. Questa frase è stata contestata da un consigliere di opposizione, in particolare da Vanda Pellizzari. “Violare un luogo sacro è imperdonabile, capisco il parroco, ma nulla deve passare in sordina, occorre una sanzione commisurata al gesto” – così dichiara la consigliera Pellizzari.

Gli investigatori fanno sapere che in precedenza, il 18enne che ha agito in concorso con i tre minori presso il cimitero dell’Arcella è stato indagato per reati simili, in particolare per il lancio di sassi da un cavalcavia. Il ragazzo, secondo quanto afferma la testata giornalistica Leggo, frequentava solitamente delle compagnie definite “turbolente”. La sera del raid vandalico i ragazzi hanno mangiato e bevuto a casa di uno di loro, poi hanno deciso di effettuare il vile gesto al camposanto. Che adesso potrebbe costargli molto caro.

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