Covid-19, Sardegna verso la "normalità": primo giorno da zona bianca vissuto con moderazione

Nella regione il numero di contagi è piuttosto basso e la maggior parte delle attività sono riaperte in sicurezza. Non c'è la movida di sempre, i cittadini però sono felici e si godono questo regime di "semi libertà" vigilata.

Covid-19, Sardegna verso la "normalità": primo giorno da zona bianca vissuto con moderazione

Nella giornata di lunedì 1 marzo la Sardegna è entrata in zona bianca. Nella regione i contagi da Covid-19 sono piuttosto bassi, per cui il Ministro della Salute, Roberto Speranza, ha emanato l’ordinanza che consente restrizioni minori per questo territorio. Il passaggio nella “white zone” è stato concordato tra il presidente Cristian Solinas e lo stesso Esecutivo. L’idea è quella di non riaprire tutto e subito e mantenere ancora per diverso tempo alcune restrizioni alla mobilità. 

Da ieri i ristoranti in Sardegna chiudono alle 23:00, mentre bar e pub alle 21:00. Confermato anche il coprifuoco, che però slitta alle 23:30 invece che delle canoniche 22:00. Questa misura su tutto il territorio nazionale dovrebbe essere prorogata anche per i prossimi mesie tolta solo quanto la situazione si sarà stabilizzata in tutto il Paese. In Sardegna ci sarà quindi un’ora e mezza di libertà in più per poter circolare. Dopo quell’orario sono consentiti solo gli spostamenti per necessità fino alle 5.00 del mattino, per cui ci sarà bisogno dell’autocertificazione a partire dalle 23:30.

Movida quasi assente

La gente pare si sia comportate anche molto bene, senza esagerazioni. Bar e ristoranti erano aperti anche all’orario del consueto apertivo pomeridiano, ma le persone e i ristoratori raccontano che il primo giorno di zona bianca lo si è vissuto con molta moderazione. La movida era quasi assente, anche se i tavolini dei locali erano piene. Tutti indossavano la mascherina, segno che la popolazione ha recepito comunque il pericolo che si corre, anche se i contagi sono bassi. 

Fondamentale sarà vedere l’andamento della pandemia nella regione questa settimana. Il presidente Solinas ha dichiarato che la regione sarà sorvegliata, e il ritorno alla “normalità” sarà molto graduale. L’amministrazione regionale vuole evitare che i contagi comincino a risalire di nuovo, per cui si è chiesto alla popolazione di essere ancora prudente. 

Non è escluso che nelle prossime settimane i parametri possano essere rivisti in maniera generale, e in base ai dati epidemiologici possano essere prese ulteriori decisioni di allargare o stringere le maglie. Le scuole lavorano in Sardegna con il 75% degli studenti in presenza e il resto in Dad. “Le persone e i turisti sono i benvenuti, chiediamo solo nel loro interesse di arrivare con un test già eseguito o qualora non lo avessero, di dedicarci qualche minuto all’arrivo per eseguirlo” – questo l’unico avviso che Solinas fa a chi sia intenzionato a recarsi nella sua regione.

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