La storia del musicista Bodgan Daniel: il coma e il taglio della trachea a causa del Covid

Una storia per fortuna a lieto fine quella del giovane musicista Bodgan Daniel che ha trascorso 2 mesi in ospedale a causa del Covid, che lo ha costretto al coma farmacologico e alla tracheostomizzazione.

La storia del musicista Bodgan Daniel: il coma e il taglio della trachea a causa del Covid

Una storia italiana conclusasi a lieto fine, quella del musicista 32enne Bodgan Daniel, un pianista proveniente dalla Romania, paese in cui ha studiato Conservatorio, per poi suonare con successo in Austria e Germania, fino all’arrivo in Italia dove, a causa della crisi, è diventato prima operaio e poi nuovamente disoccupato.

Con lui il Covid è stato davvero crudele, tenendolo in ospedale per 2 mesi. E’ il padre, Marcel, a raccontare ad Arezzo Notizie la storia di suo figlio che, per fortuna, oggi sta bene ed è tornato nella sua casa di Arezzo, dove vive con i genitori.

L’accaduto

Papà Marcel racconta che, a fine ottobre, è arrivata prima la febbre, che non passava. Poi, durante una passeggiata al parco, come un anziano, Daniel si è dovuto sedere,accusando un forte senso di affaticamento. Dopo alcuni giorni, però, la situazione è ulteriormente peggiorata. Il saturimetro segnava 20%, per cui, allertando il 118, il musicista è stato immediatamente caricato in ambulanza e ricoverato in terapia intensiva al San Donato per via di una grave polmonite da Covid. 

Dopo 2 settimane di coma farmacologico, Daniel è stato estubato e risvegliato ma il 26 novembre i medici hanno dovuto tracheostomizzarlo,con incisione di gola e trachea per consentirgli la respirazione. Daniel ha vissuto così fino al 7 dicembre per poi iniziare il suo soggiorno in Medicina e la riabilitazione, imparando di nuovo a parlare e a camminare. Ora, finalmente, dopo tutto l’inferno, è tornato a casa, con obbligo di visite di controllo periodiche. 

Le parole di papà Marcel 

Il papà ringrazia i medici e gli infermieri che gli hanno telefonato ogni giorno, raccontandogli come il figlio continuasse a essere vivo e a fare piccoli, piccolissimi passi in avanti. Glielo facevano vedere al cellulare, erano con lui, lo accarezzavano come se fosse un loro figlio. Anche se il giovane non poteva sentirli, gli parlavano. Non erano semplici uomini, ma angeli, dice Marcel. 

Il Covid, purtroppo, ha colpito anche ma moglie Anna e la figlia Loriana, con il terrore che la sua famiglia gli sfuggisse dalle dita… quella famiglia per cui Marcel aveva lasciato la sua terra, la Romania, assieme a Bodgan…terra in cui gestiva una piccola azienda. La voglia di vivere tutti assieme in Italia è stata più forte di tutto. 

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