Le frontiere tra i vari paesi membri dell’Unione Europea non verranno chiuse completamente, ma ci sarà comunque un giro di vite per quanto riguarda i viaggi non essenziali. Questi sono i dati emersi a margine della videoconferenza tenuta tra i vari leader europei e convocata dal Presidente del Consiglio Europeo, Charles Michel.
Nell’incontro si è discusso a proposito della situazione epidemiologica da Covid-19 nel Vecchio Continente, dove in alcune nazioni si sta assistendo ad una esplosione dei contagi causati dal coronavirus Sars-CoV-2. Tutti i paesi sono stati d’accordo a non chiudere i confini, ma da oggi potrebbero esserci pesanti restrizioni alle libertà di movimento individuali.
“Tutti i viaggi non essenziali devono essere altamente scoraggiati” – così ha detto la Presidente della Commisione UE, Ursula von der Leyen, la quale ha anche informato che si instaurerà una sorta di “zona rosso scuro”. In questa fascia, che ricorda tanto il metodo adottato dall’Italia, rientreranno tutte quelle nazioni che mostrano una situazione epidemica definita “ad alto riscio”. Per chi proverrà da queste zona potrebbero essere richiesti test negativi al Covid-19 all’ingresso e quarantene una volta arrivati a destinazione.
Interventi mirati
La von der Leyen ha spiegato che tutta Europa deve essere vista come una zona epidemiologica unica, in modo da prendere subito le necessarie misure restrittive. In questo nuovo quadro di norme, quindi, dovrebbero essere garantiti ancora i viaggi per lavoro o per situazioni di estrema urgenza e necessità. Chi sta pensando di organizzare una vacanza, quindi, magari per la prossima primavera, dovrà ricredersi. Molto probabilmente tali restrizioni allo studio dureranno diversi mesi, e comunque fino a quando la situazione non si sarà stabilizzata.
Il piano vero e proprio sarà comunque completato nelle prossime settimane, e i leader della UE si dicono d’accordo a proseguire su misure comuni e omogenne in tutto il Vecchio Continente. Tra l’altro la situazione di alcune nazioni resta preoccupante, basti pensare a quando sta succedendo in Inghilterra e nel Regno Unito in generale, letteralmente devasto dalla pandemia e dalla nuova “variante inglese” del Covid-19. E anche in Francia si teme possa essere arrivata una variante: in alcune parti del Paese, infatti, i contagi sono esplosi negli ultimi giorni.
Nazioni come Spagna, Grecia e Malta sono adesso preoccupate per le proprie economie, visto che sono zone in cui si vive di turismo. Il premier ellenico Kyriakos Mitsotakis, negli scorsi giorni, proprio per ovviare alle restrizioni inerenti i viaggi non essenziali, ha proposto ai leader della UE l’idea di valutare un passaporto sanitario per i vaccinati, in modo da risolvere il problema delle restrizioni e far respirare l’economia. Il Presidente Michel ritiene comunque che questa soluzione non deve essere utilizzata, almeno non in questa fase della pandemia.