Una tragedia immane è avvenuta ieri, 14 gennaio 2021, poco dopo mezzogiorno, in un’abitazione di Tullamarine, un sobborgo di Melbourne, Victoria, Australia. Qui una donna, Katie Perinovic è stata ritrovata morta, pare dopo essersi suicidata. Prima di togliersi la vita, però, avrebbe ucciso i suoi 3 figli: Matthew, Anna e Claire, rispettivamente di 3, 5 e 7 anni.
Ad accorgersi del terribile triplice omicidio è stato il marito 48 enne della donna, poi ritenuto estraneo all’accaduto, che si è trovato i corpi senza vita della sua famiglia.
L’accaduto
L’uomo, davanti alla sua famiglia massacrata, in preda alla disperazione, ha composto il numero di emergenza, il triplo zero. E’ stato interrogato dagli investigatori, che lo hanno rilasciato senza formulare alcuna accusa nei suoi confronti, avendo subito capito che si trattava di omicidio-suicidio e che non c’erano responsabili se non Katie.
La migliore amica della donna ha riferito agli inquirenti di aver notato che, negli ultimi tempi, aveva una marcata tendenza ad isolarsi. Stessa impressione ha avuto una sua vicina, Marie Groves. La Perinovic aveva partecipato ad una festa insieme ai figli a casa della donna, che però aveva notato come fosse insolitamente triste e silenziosa. La stessa cosa hanno detto le altre mamme che hanno partecipato alla festa con i loro bambini.
La vicina ha ricordato i piccoli come “bambini che ogni genitore vorrebbe avere”, dicendo che Katie li portava spesso in biblioteca dove leggeva per loro. Una madre amorevole,, dunque, il che rende incomprensibile come possa aver compiuto un simile gesto. L’unico movente plausibile è che fosse caduta in depressione. La donna aveva lasciato il lavoro circa 3 mesi fa, dopo aver lavorato per 7 anni al Glenroy Physiotherapy Center.
La vicenda ha lasciato senza parole un altro vicino, John Costantino. L’uomo, secondo quanto riportato dal Daily Mail, ha dichiarato di aver chiacchierato con la donna la sera prima degli omicidi. Non aveva notato nulla di strano, come purtroppo si ripete spesso in questi casi. “Stavo annaffiando il giardino verso le 19 e 30 e lei è passata e sembrava felice e tutto il resto”. “Mi ha chiesto cosa avrei fatto domani, le ho detto: “Potrei falciare il prato” e lei ha risposto “sì, non sarà una giornata calda””. Una normalissima conversazione tra vicini e tra loro nessuno immaginava questo epilogo così drammatico.