Codogno: sfregiata la Wonder Woman infermiera in camice, opera simbolo della pandemia

Non si sa chi abbia compiuto il gesto vandalico ma è certo che la l'infermiera Wonder Woman di Codogno è stata sfregiata. Era il simbolo della pandemia e un omaggio agli operatori sanitari che combattono contro il Covid.

Codogno: sfregiata la Wonder Woman infermiera in camice, opera simbolo della pandemia

Restano ignoti gli autori dello sfregio dell’infermiera Wonder Woman di Codogno, una città tra le più colpite dalla prima ondata di Covid. L’opera, barbaramente rovinata nella notte tra il 13 e il 14 gennaio, era il simbolo della lotta al virus, oltre che un omaggio agli operatori sanitari che combattono ogni giorno contro il Coronavirus.

Parliamo di una serigrafia applicata con la tecnica del paste up,realizzata a metà luglio dall’artista padovano Alessio B che, prima di riprodurla a Codogno, ne aveva realizzata un’altra sulla parete dell’ospedale di Padova, raffigurante l’eroina della Dc Comics con camice azzurro, stetoscopio e maschera tricolore.

Il manifesto, non un murales, era stato applicato su un muro di via Diaz, all’interno di un distributore di carburante dismesso, risalente agli anni 70.

Le parole dell’artista e l’indignazione del Sindaco di Codogno

Alla notizia dell’atto vandalico, lo street artist Alessio B si è detto amareggiato, dichiarando: “Emotivamente mi spiace soprattutto per la categoria che ho voluto omaggiare: medici e infermieri si sono prodigati sempre per noi in tutte le fasi della pandemia, spesso pagando in prima persona e non meritavano questo gesto”.

Alessio B aggiunge: “Dal punto di vista dell’artista, invece, so che la street art è per definizione effimera e strappi o cancellazioni sono all’ordine del giorno. Speravo solo che Wonder Woman durasse un pò di più”. Sta di fatto che una delle opere simbolo della prima zona rossa, la Wonder Woman in camice da medico, è stata deturpata.

Il Sindaco di Codogno, Francesco Passerini, che ha definito tale gesto inqualificabile e vergognoso, ha invitato l’artista a tornare in città per rifare la Wonder Woman da un’altra parte, dicendo: “Lo aspettiamo, ci sono tanti siti disponibili e possiamo sceglierli insieme”, faticando a credere che possa essere stato uno dei suoi concittadini a compiere tale atto, sapendo bene quel che hanno sofferto durante la prima zona rossa .

L’opera era subito entrata nel cuore dei codognesi fino a quando è stata così fortemente deturpata in corrispondenza del viso dell’eroina in camice. Una semplice bravata o uno sfregio diretto alla categoria dei medici e degli infermieri? Fanatici negazionisti o ragazzini annoiati, non si sa ancora chi si nasconda dietro questo grave atto vandalico.

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