Sassari, femminicidio di Zdenka, parla il medico legale: "violenza inaudita, il coltello si è piegato"

E' quasi trascorso un anno dall'omicidio di Zdenka e il medico legale ha ricostruito l'agonia della ragazza della Repubblica Ceca, uccisa dal compagno in modo spietato, tanto che la lama del coltello si è piegata.

Sassari, femminicidio di Zdenka, parla il medico legale: "violenza inaudita, il coltello si è piegato"

Ricorderemo tutti la tragica morte di Zdenka Knejeikova, avvenuta circa un anno fa, il 15 febbraio scorso. La quarantenne, mamma di due gemelle di 11 anni, è stata brutalmente uccisa dal compagno, Francesco Fadda, 45enne di Sassari, accusato di omicidio volontario, sequestro di persona, porto di coltello, resistenza a pubblico ufficiale e tortura (per aver fatto assistere le due minorenni all’agonia della loro madre).

La sera del 15 febbraio, Francesco Baingio Douglas Fadda ha raggiunto Zdenka a casa, aggredendola. La donna ha cercato rifugio nel bar sotto casa, portando con sè le figliolette. Lui, detto Big Jim, l’ha seguita, l’ha accoltellata al petto e poi, morente, l’ha caricata in auto insieme alle bambine per lasciarla, agonizzante, sul pavimento del salotto di un amico e darsi alla fuga con le minori.

Le rivelazioni sconvolgenti del medico legale

Secondo il medico legale Salvatore Lorenzoni, che ha ricostruito l’agonia di Zdenka davanti alla Corte di Assise di Sassari, presieduta da Massimo Zaniboni, giudice a latere Giuseppe Grotteria, sul corpo della vittima vi erano, oltre alle lesioni mortali, numerose ecchimosi, lividi lasciati sulla pelle da precedenti aggressioni, riconducibili a maltrattamenti che la 40enne subiva. La donna, proprio due giorni prima di essere uccisa, aveva perdonato il compagno, che aveva denunciato, forse per paura di ritorsioni. 

Secondo il medico legale, l’omicida avrebbe pugnalato così violentemente la donna che la lama del coltello si è piegata, per la forza del colpo inferto alla povera donna della Repubblica Ceca, la cui morte è sopraggiunta poco dopo per asfissia, in seguito al collasso polmonare. Zdenka, in pratica, è rimasta soffocata dal suo stesso sangue. 

Fadda, assistito dall’avvocato Lorenzo Gavisai, ha ascoltato con aria composta le parole del medico e degli altri testimoni chiamati in aula dalla procura, tra cui un paio di dipendenti dell’hotel Vittorio Emanuele di Sassari dove lui ha più volte alloggiato nei giorni precedenti all’omicidio e dove aveva incontrato Zdenka. Nelle prossime udienze verranno ascoltati altri testi dell’accusa, in tutto una cinquantina; in particolare le 2 neuropsichiatre che si sono prese cura delle gemelline, costituitesi parti civili assieme alla famiglia della povera Zdenka. 

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