La Cina torna a tremare a causa di un nuovo picco di contagi da coronavirus Sars-CoV-2 sul suo territorio nazionale. Secondo quanto riferiscono i media internazionali, il Governo ha deciso di imporre nuove misure restrittive alla popolazione, soprattutto nell’area di Pechino.
Nelle scorse ore è stato varato un nuovo lockdown totale che riguarda per il momento mezzo milione di persone. Negli ultimi giorni le autorità sanitarie hanno riscontrato 183 nuove infezioni da Covid-19, di cui 85 avvenute a livello locale e 18 arrivate dall’estero. L’attività di contact tracing ha permesso di identificare altri 76 positivi asintomatici. La situazione sta cominciando a preoccupare gli enti locali, in particolare proprio quelle di Pechino, le quali temono che il patogeno possa diffondersi in tutta l’area metropolitana.
Era già da diverse settimane che il Governo presieduto da Xi Jinping stava mettendo in guardia la popolazione su un possibile aumento dei contagi, e infatti l’Esecutivo aveva già raccomandato i cinesi di non effettuare viaggi non necessari durante il periodo del Capodanno lunare, che nel “Paese del Dragone” si festeggia nel mese di febbraio. Tutte le persone trovate positive al virus, così come da protocollo, sono state messe in quarantena, così come tutti i loro contatti stretti. E intanto a Wuhan giovedì 14 gennaio arriverà il team di scienziati dell’Oms, che indagherà sulle origini della pandemia.
Team Oms in Cina
Dopo aver risolto dei problemi burocratici, quindi, la Cina è pronta a far entrare gli scienziati dell’Organizzazione mondiale della sanità a Wuhan, lì dove tutto sarebbe cominciato esattamente un anno fa. Gli esperti dell’agenzia Onu collaboreranno con i colleghi cinesi al fine di stabilire da dove sia partito il Covid-19, e come abbia fatto a diffondersi nel resto del pianeta in maniera così veloce. Il primo a lanciare l’allarme per quello che stava succedendo fu il dottor Li Wenliang, che fu poi accusato di procurato allarme e allontanato dalla professione sanitaria.
Presto però ci si rese conto che il dottore diceva la verità: una volta reintegrato, Wenliang morì proprio a causa di una infezione provocata dal Sars-CoV-2. Il coronavirus ha già provocato 90 milioni di casi di contagio in tutto il mondo e 1,93 milioni di decessi. Il Paese più colpito risultano essere sempre gli Stati Uniti, con oltre 22 milioni di contagi.
Anche l’Italia è una delle nazioni più colpite dalla pandemia, anche se in queste ultime settimane pare che i numeri siano tutto sommato nella norma. Nelle statistiche però si vede di come la curva si sia alzata a partire dalle festività natalizie. Questo per le autorità è il segno che più di qualcuno a Natale e Capodanno non abbia rispettato appieno le regole, abbassando la guardia. Il Ministro della Salute, Roberto Speranza, ha detto che quelli che arriveranno saranno mesi duri e che ci vorranno ancora restrizioni per contenere i contagi, almeno fino a quando i vaccini non faranno effetto.