Alessandro Pontin: "Voglio essere cremato, spargete o le mie ceneri"

Emergono ulteriori dettagli sul duplice omicidio e suicidio avvenuto domenica per mano di Alessandro Pontin. Emblematico un biglietto e le dichiarazioni rese da chi lo conosceva.

Alessandro Pontin: "Voglio essere cremato, spargete o le mie ceneri"

Emergono nuovi dettagli sull’efferato duplice delitto, avvenuto nel weekend, a Trebaseleghe, nel Padovano. Alessandro Pontin, che qui viveva e lavorava come falegname, come noto, ha accoltellato i suoi due figli alla gola per poi togliersi la vita, con le stesse modalità. Ma ora compare un biglietto, rinvenuto nell’abitazione dell’uomo. 

Un biglietto in cui non si leggono parole di addio, nè scuse, ma che potrebbe avvalorare l’ipotesi della premeditazione, assieme all’assenza di tracce ematiche su di esso. Poche righe, quelle lasciate, asciutte, per dare indicazioni a chi resta: “Voglio essere cremato, spargete le mie ceneri”. Ma oltre al biglietto, mentre sono in corso le indagini per capire al meglio le dinamiche della tragedia, spuntano le dichiarazioni rese da persone che lo conoscevano bene e nuove ipotesi sulle cause dell’omicidio-suicidio.

Le dichiarazioni dell’ex cognato e della nuova fidanzata

Claudio Calzarotto, fratello di Roberta, ex moglie del Pontin e mamma dei due minori uccisi, nel corso di un’intervista ha fatto trapelare problemi con il pagamento degli alimenti. L’omicida versava circa 100 euro al mese; una cifra giudicata insufficiente e per la quale era stato chiesto e negato un piccolo incremento.Claudio racconta che il falegname, ad agosto, era riuscito a saldare il conto in sospeso con la moglie, che aveva così ritirato la querela. Attuamente Roberta è ricoverata in ospedale per lo choc subito all’annuncio della morte dei suoi due figli per mano dell’ex marito.

La nuova compagna del Pontin, incece, in un post, citando il Vangelo, chiede di non essere giudicata: “Amo un uomo da 6 mesi e non tornerà a casa. Il suo gesto è stato un fulmine devastante: uccidere i figli e se stesso. Cosa possono donare i giudizi? Sono colpevole di amore. Pace per tutti. I processi li lascio a voi persone sapienti. Grazie a tutti coloro che mi sono vicini”.

Intanto spuntano nuove ipotesi sulle cause che avrebbero portato l’uomo a compiere un gesto così atroce, quella secondo la quale avrebbe litigato con uno dei 2 ragazzi, o che, ad armare la sua mano, sia stata una depressione mai diagnosticata o compresa da chi gli stava vicino. Nelle prossime ore l’autopsia ci dirà se Pontin aveva assunto farmaci o droghe.

 

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