“A Reggio Calabria i malati di Covid vengono trasportati sull’Ape“, così è stata descritta la foto che raffigura di un’anziana signora trasportata in ospedale a Crotone non all’interno di un’ambulanza ma bensì di un’Ape. Insieme a lei, la presenza di un medico e di un infermiere che sono stati lapidati nel web per questo gesto ignobile, denunciando il fatto come malasanità. Ma quello che è stato accusato in internet, è davvero la verità?
La storia che è stata raccontata dai diretti interessati è ben diversa da quella che è stata poi condivisa da moltissimi utenti, che hanno distorto la realtà aizzando insulti e commenti deplorevoli contro delle persone che hanno in realtà salvato la vita di un’anziana signora di Santa Severina, che senza l’aiuto del suo medico di base, dell’infermiere presente nella foto e dell’autista dell’Ape, forse ora non ce l’avrebbe fatta.
Le salvano la vita con l’Ape
Si chiama Anna, ha più di ottanta anni e aveva una forte insufficienza respiratoria e cardiaca. A peggiorare un quadro clinico già piuttosto grave, il sospetto che l’anziana signora potesse essere anche positiva al COVID-19. Come se la situazione non fosse già drammatica, l’ambulanza accorsa a soccorrere la donna, si è trovata di fronte ad un problema irrisolvibile: il luogo in cui è situata l’abitazione della paziente.
La signora Anna è residente insieme al marito a Santa Severina, in un borgo arroccato su di una rupe con dei vicoli tanto scoscesi da essere impraticabili dall’ambulanza arrivata in suo soccorso. Si è trattata di una situazione d’emergenza che si è risolta nel migliore dei modi grazie al buon senso del medico di base e dello staff medico presente.
Flamirio Bevilacqua, Antonio Aiello e Vincenzo Piscitelli, questi sono i nomi del medico di base della signora Anna, dell’infermiere presente nella foto e dell’autista che hanno subito compreso che la soluzione migliore per trasportare la paziente rapidamente in ospedale, fosse quella di uscire dal borgo attraverso l’Ape. Grazie a questa intuizione l’anziana è stata poi trasportata con l’ambulanza e ha potuto così ricevere le cure necessarie.
La foto che sarebbe dovuta essere una testimonianza del lavoro continuo fatto dai nostri medici e del loro sforzo nell’aiutare con ogni mezzo il prossimo, è stata distorta dal mondo di internet, che ha puntato il dito contro coloro che hanno invece salvato una vita.