Massimo Galli, direttore del Reparto di Malattie Infettive del Sacco di Milano, ospite della trasmissione Agorà, su Rai3, ha parlato delle conseguenze causate dall’allentamento completo delle misure anti-Covid in estate, dicendo: “E’ un conto che mi fa fatica fare: più di 20 mila morti li avremmo potuti in larga misura evitare”.
Galli invita a non ripetere lo stesso errore con nuovi allentamenti delle misure anti-contagio, in quanto se si riesce a stabilire una tendenza favorevole, vuol dire che le misure prese stanno dando risultati ma non vuol dire che il virus sia scomparso, invitando a “non cantare la stessa canzone che è stata cantata più volte, anche spesso stonando, nel periodo estivo, poichè il mancato rispetto delle note di questa canzone ci ha portati alla terribile ripresa attuale”.
Insomma, l’infettivologo non lascia spazio a dubbi sulle conseguenze dell’allentamento del rispetto delle misure anti-Covid in estate, invitando a stringere i denti ora, per scongiurare l’arrivo di una terza ondata di Coronavirus.
Galli invita alla prudenza
C’è chi teme un esodo di massa pre-festività e, secondo Galli, le avvisaglie ci sono tutte affinchè ciò si verifichi se sono vere le prenotazioni su treni e aerei già complete per quei giorni. Infatti, sottolinea, questo è un Paese in cui si pensa che le soluzioni individuali siano assolutamente lecite, ma poi ci si scaglia contro altri che non si comportano nel modo giusto per garantire la sicurezza di tutti. Ma la sicurezza di tutti, conclude, passa dai nostri comportamenti.
Domenica i positivi registrati sono stati 18.887 e 564 i morti che hanno portato a oltre 60mila le vittime del Covid in Italia da inizio pandemia. Solo nella settimana appena trascorsa più di 5mila malati Covid sono deceduti. Nel confronto con la media dell’ultimo mese, nella settimana appena passata i nuovi casi sono calati del 34 per cento. L’avvertenza a non sottovalutare la situazione arriva invece dall’incidenza: il rapporto tra positivi e test torna sopra l’11%. I ricoverati in ospedale sono circa 2500 in meno rispetto a 7 giorni fa e continuano a diminuire anche i posti letto occupati in terapia intensiva. Lo scienziato ricorda anche che è concreto il rischio di esodo in vista del Natale, il 19 e 20 dicembre.