E’ finita in tragedia, ucciso proprio da una persona che stava cercando di aiutare, nella comunità in cui lavorava, Fra Leonardo, il prete che aiutava i tossicodipendenti, uno di loro, si presume dalle indagini, avrebbe appiccato un incendio nella struttura dove lavorava il prete, per nascondere le tracce.
E’ successo nel Catanese, a Guardia, frazione di Riposto, l’uomo è stato arrestato, si tratterebbe di un 52 enne, cjhe ora dovrà rispondere dell’accusa di omicidio. Proseguono le indagini per capire il movente del gesto. Il fermato è originario di Genova, avrebbe rubato l’auto del prete per scappare, ritrovata dai carabinieri a Catania a via di Prima, vicino corso Sicilia.
Bloccato l’uomo, è stato condotto in caserma e lì è stato interrogato dal pm Angelo Brugaletta. Verrà disposta l’autopsia per chiarire le cause della morte del prete nella sua camera da letto. Era molto conosciuto in zona, dopo una vita da agente di commercio, e la prematura morte dei genitori, a cinquant’anni avrebbe avuto la chiamata del Signore.
E avrebbe cambiato vita, dedicandosi completamente agli altri. Il vescovo di Acireale si definisce costernato e addolorato per quanto accaduto. “La mia parabola somiglia molto a quella di San Camillo – ripeteva – che dopo una vita scapestrata ha dedicato tutto se stesso ad aiutare gli altri”. ripeteva Fra Leonardo.
Fra’ Leonardo Grasso, di 78 anni, era il superiore della comunità camilliana di Acireale: il coraggioso animatore della comunità di recupero per tossicodipendenti “Tenda San Camillo“, Aveva iniziato l’attività di volontariato a fianco dei malati di Aids. Da allora sono passati più di vent’anni, Leonardo Grasso ha sempre operato a fianco dei sofferenti e dei bisognosi.
Sta ora al vaglio degli inquirenti, interrogare l’uomo, ospite della struttura, per chiarire i motivi del gesto; certo ricorda molto l’omicido di Don Roberto Malgesini, che aveva passato la sua vita ad aiutare gli altri, i bisognosi, ed è stato ucciso proprio da uno di loro.