Pensioni anticipate: nel 2021 l’ultimo anno della quota 100, dal 2022 si punta ai lavori gravosi e usuranti

Sulle pensioni anticipate prosegue il dibattito riguardante la riforma delle regole di accesso all’Inps: dall’ente pubblico di previdenza la proposta per sostenere i lavoratori che hanno svolto attività gravose o usuranti.

Pensioni anticipate: nel 2021 l’ultimo anno della quota 100, dal 2022 si punta ai lavori gravosi e usuranti

Negli scorsi giorni sono emersi dall’Inps nuovi aggiornamenti in merito alla riforma di lungo termine delle regole di accesso alla pensione. La prossima legge di bilancio 2021 (in approvazione entro la fine dell’anno) punterà infatti solo a dei ritocchi, prorogando alcune misure in scadenza e prevedendo delle soluzioni ad hoc per gli scivoli aziendali. Ma il vero intervento sulle regole decise nell’ormai lontano 2011 dal governo Monti dovrebbe essere discusso nel corso del prossimo anno.

Chi attende un meccanismo di ripensamento degli attuali criteri di quiescenza dovrà infatti vedere approvata la manovra 2022, che avrà tra i punti chiave l’avvio di una soluzione sostitutiva per la quota 100. Il meccanismo che attualmente consente l’uscita anticipata dal lavoro a partire dai 62 anni di età e 38 anni di versamenti scadrà definitivamente il 31/12 del 2021 e l’esecutivo ha già annunciato di non voler prorogare ulteriormente l’opzione nel suo stato attuale.

Le dichiarazioni emerse negli scorsi mesi al riguardo hanno parlato di una possibile quota 102, andando a intervenire sul requisito anagrafico della quota 100 (elevandolo a 64 anni) e forse applicando delle penalizzazioni agli assegni. Ma sul punto non vi è nulla di certo e la discussione è stata rimandata anche a causa della situazione contingente, visti i numerosi interventi di welfare che si sono resi necessari dopo l’epidemia da coronavirus.

Pensioni anticipate 2021-2022, maggiore attenzione per chi ha svolto lavori gravosi e usuranti

All’interno del contesto appena descritto si inseriscono le recenti dichiarazioni rilasciate negli scorsi giorni dal Presidente dell’Inps Pasquale Tridico a Sky TG24. L’economista ha sottolineato che la quota 100 terminerà alla fine del prossimo anno e che sui tavoli tecnici si prospetta l’arrivo di un nuovo meccanismo di flessibilità previdenziale. “L’idea è di avanzare per i lavoratori gravosi e usuranti delle possibilità di uscite anticipate” ha quindi ribadito l’esponente dell’ente pubblico.

Contemporaneamente serve anche introdurre maggiori tutele per i giovani, attraverso una pensione di garanzia. I lavoratori che a oggi risultano inseriti all’interno del sistema contributivo puro (avendo iniziato a versare a partire dal 1° gennaio 1996) non godono infatti delle stesse garanzie previste per coloro che hanno maturato un assegno nel retributivo o misto e rischiano in futuro di trovarsi in condizioni di disagio una volta che avranno maturato il diritto alla quiescenza.

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