Sono tempi delicatissimi questi, segnati dalla pandemia di Covid-19 e dalla crisi economica, che va a braccetto con quella sanitaria. Ha commosso il web un episodio accaduto a Frosinone, avente per protagonista una giovane donna, 41enne, casalinga, che è stata denunciata e portata in tribunale per aver violato i sigilli dell’erogazione del gas metano per un consumo totale di 551,05 euro.
La sua storia è davvero toccante, come quella di molte altre famiglie italiane. Dopo la perdita del lavoro da parte del marito, la famiglia si è ritrovata a non riuscire più a fronteggiare le spese domestiche e i pagamenti delle bollette, al punto che la società erogatrice ha deciso di staccare il gas.
La donna si è trovata all’improvviso di fronte ad un bivio: non far mangiare nulla ai suoi 2 figli piccoli o violare il contatore. Ma ogni mamma sarebbe disposta a far follie, pur di vedere i propri bambini felici ed è stato questo che è accaduto anche a Frosinone. La donna ha deciso di riattaccare il gas per cucinare e scaldare la sua abitazione.
L’assoluzione in Tribunale
L’imputata, difesa dall’avvocato Carlo Coratti, è riuscita a dimostrare che non aveva violato i sigilli per arrecare un danno alla società erogatrice della fornitura ma solo perchè spinta da uno stato di necessità.
Nello specifico, avrebbe manomesso il sigillo e riaperto la valvola, riuscendo a prelevare il gas necessario per riscaldare e cucinare. La sua buonafede è stata avvalorata dal fatto che avesse chiesto il pagamento rateizzato dell’intero importo del consumo e così è accaduto.
Il giudice ha assolto la casalinga, accogliendo la tesi della difesa, per tenuità del fatto. Nonostante la propensione al risparmio delle famiglie italiane, sono in molte a temere che la situazione economica possa peggiorare fortemente nel prossimo futuro. E se i consumi calano (quelli per divertimento o aperitivi fuori casa, ad esempio), crescono, secondo gli ultimi dati, le preoccupazioni per spese impreviste.